Star Wars a Natale - Legends, Canon e i romanzi

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La trilogia originale

Nel 2024 mi sono finalmente decisa a intraprendere un percorso letterario targato Star Wars. Per decenni avevo ignorato i libri, poi lessi un fumetto acquistato al Comi Con di Dublino nel 2019, quindi comprai l’adattamento a romanzi della trilogia originale nel 2021… Ho deciso, infine, di ritorno dal Giappone, di approfittare della mia lunga permanenza in Italia per addentrarmi negli universi letterari Star Wars. Tutto si origina dal mio desiderio di immergermi in quella galassia lontana, di volere di più dei film e qualcosa di alternativo e a me più congeniale delle serie su Disney+ (a cui, per altro, non sono abbonata.) Sapevo che esistevano centinaia di romanzi e ho dovuto fare qualche ricerca per riuscire a fare delle scelte consapevoli.

Dopo l’acquisizione di Lucasfilm da parte della Walt Disney Company, nel 2012, l’intero franchising Star Wars è andato incontro a varie rivoluzioni, nell’ottica di un’evoluzione per cui si dovrebbe idealmente concretizzare in un universo di creazioni interconnesse e allineare alle esigenze della Disney stessa.

Sembrerebbe inutilmente complicato, quando pensiamo al fruitore medio di Star Wars, che era abituato ai film usciti al cinema. Il fatto è che Star Wars si componeva e si compone di molto di più: videogiochi, libri, fumetti, serie per la televisione e, adesso, in streaming etc. Prodotti non necessariamente collegati tra loro, al contrario, talvolta in contraddizione l’uno con l’altro.



Prima di Disney 
George Lucas aveva sempre considerato i film e le creazioni destinate al piccolo schermo, da lui prodotti o sotto il suo diretto controllo, il canone, quello che era davvero Star Wars. Specificato ciò, la Lucasfilm non si tirò indietro nel concedere licenze per videogiochi, libri e quanto altro con marchio Star Wars. I romanzi, nello specifico, sono esistiti sin dall’inizio e scoppiarono nel 1991, con l’uscita di Heir to the Empire (L’erede dell’Impero, 1993) di Timothy Zahn, opera che, tradizionalmente, sancisce la nascita del cosiddetto expanded universe. Al romanzo seguirono Dark force rising (Sfida alla Nuova Repubblica) e The last command (L’ultima missione) a formare quella a cui ci si riferisce come la trilogia di Thrawn, ambientata dopo Il ritorno dello jedi. In pratica era la continuazione di una saga amata da milioni di fan, anche se in formato cartaceo e non su pellicola. Alla trilogia scritta da Zahn si unirono altri libri e altri scrittori.

È noto che George Lucas non era sempre totalmente in sintonia con le scelte dei vari autori che scrissero per Star Wars, ma permise che l’expanded universe continuasse a crescere con una certa libertà, seppure sotto la supervisione di varie branchie della Lucasfilm. Probabilmente questo processo fu facilitato dal fatto che, nella prima metà degli anni Novanta, i romanzi si concentrarono soprattutto sul periodo successivo a Episodio VI, mentre George Lucas stava progettando la trilogia prequel, gli Episodi I-III, praticamente una tabula rasa nella cronologia di Star Wars, standard o espansa che fosse.

Con l’uscita della trilogia prequel e il passare del tempo, l’universo letterario si ampliò sempre più e venne a costituirsi in una sorta di dimensione alternativa, che continuava a sovrapporsi e a entrare in contatto — e, talvolta, in contrasto — con lo Star Wars creato più direttamente da George Lucas.

Questa situazione cambiò con l’acquisizione di Lucasfilm da parte della Walt Disney Company.



L’era Disney - Legends, Canon e Non-Canon 
Uno degli obiettivi della Disney per Star Wars era creare un universo coeso, dove tutte le creazioni fossero collegate tra loro, senza conflitti narrativi o cronologici. Per perseguire questo fine era necessario, per incominciare, stabilire esattamente che cosa fosse canonico e che cosa non lo fosse nella produzione esistente.

Questa operazione fu eseguita su tutte le creazioni a marchio Star Wars, tra film, serie, libri, fumetti e videogiochi, uscite prima del 25 aprile 2014. Si vennero così a creare due universi specifici: Canon, che comprendeva alcune delle produzioni anteriori a questa data e tutte quelle ulteriori, prodotte sotto l’ombrello Disney; e Legends, che comprendeva tutto il resto.

N.B. “Legends” è un termine ufficiale, usato formalmente: si trova, per esempio, su tutte le ristampe dei libri Star Wars originariamente pubblicati prima del 25 aprile 2014. Il termine “Canon” è diventato di uso comune perché di significato intuitivo e perché si contrappone chiaramente a “Legends”, ma non ha una vera e propria ufficialità: ciò che non è Legends è semplicemente Star Wars.

Per quanto riguarda i romanzi, si stabilì che tutti quelli antecedenti al 25 aprile 2014 facevano parte delle Legends, un altro universo, nei confronti del quale la Disney si riteneva completamente indipendente nelle proprie creazioni.

Per chi fosse interessato a indagare più nello specifico la divisione tra Canon e Legends, in lingua italiana, consiglio di partire da qui.

L’idea di Disney di creare un universo in cui film, serie, libri, videogiochi etc. fossero tutti collegati tra loro aveva senso, ma si rivelò essere un progetto troppo ambizioso. È successo che storie e personaggi esplorati su carta stampata entrassero in contraddizione con i loro paralleli sullo schermo. Questo avveniva e avviene perché, in termini di canone, le creazioni destinate a Disney+ e al cinema hanno autorità maggiore rispetto ad altre produzioni, anche se queste hanno visto la luce prima.

Mi spiegherò meglio con un esempio, esaminando il personaggio del conte Dooku. Questi, nel 2019, compare nell’audio dramma Dooku: jedi lost e nel romanzo Master & apprentice, scritti rispettivamente da Cavan Scott e Claudia Gray. Dooku è, poi, uno dei protagonisti della serie animata Tales of the jedi del 2022, creata da Dave Filoni. Nelle opere di Scott e Gray, Dooku lascia i jedi ben prima di unirsi ai sith. Nella serie di Disney+, invece, è ancora un membro attivo dei jedi quando decide di unirsi ai signori del lato oscuro. Mi sono voluta limitare a un esempio ‘banale’ per non fare spoiler più consistenti.

Nonostante gli sforzi in senso contrario, quindi, Star Wars si sta rivelando di nuovo come un multi-verso anche sotto l’amministrazione Disney.

Per complicare ulteriormente la situazione, inoltre, esiste un Non-Canon, che contiene variazioni su temi e storie che si ambientano in universi paralleli. L’esempio più noto, in questo senso, è Star Wars Visions (2021), una serie di prodotti di animazione giapponese ispirati all’universo Star Wars. Al Non-Canon si ascrivono anche dei libri, quali Ronin. A visions novel, che si ipira, naturalmente, a Star Wars Visions.



Il mio approccio 
Legends o Canon? Questa è la prima domanda che ci si dovrebbe porre quando si vuole leggere Star Wars. Per quanto mi riguarda, sapevo già che avrei letto libri appartenenti sia a Legends che a Canon. Da un lato ero interessata a indagare come alcuni personaggi erano esplorati, in modo diverso, sia nell’uno che nell’altro universo; dall’altro sapevo di voler leggere di storie raccontate in Legends, non contemplate in Canon e viceversa.

L’ordine di lettura? Da dove incominciare? Sia per Legends che per Canon il metodo a prova di bomba è l’ordine di pubblicazione sul mercato statunitense. Questo vale soprattutto per l’universo Legends, costituito da diverse serie (la sopracitata trilogia di Thrawn, per sempio) e dove anche i romanzi auto-conclusivi sono spesso collegati ad altre pubblicazioni (I, jedi con la serie X-Wing, per esempio.) Scritto ciò, penso che sia anche opportuno leggere in base ai propri interessi o agli aspetti e alle ere di Star Wars da cui ci si sente più attratti. Esistono, a tal proposito, delle vere e proprie guide che consigliano diversi punti di ingresso, a seconda delle esigenze dei potenziali lettori. Si possono trovare facilmente in internet, sia in inglese che in italiano.



Il mio ingresso negli universi letterari Star Wars è stato tradizionale: ho incominciato con la prima pubblicazione in Legends, l’adattamento a romanzo di Episodio IV. La mia scelta è stata ispirata da un articolo che trovai su “Esquire” online.

Il romanzo ha una storia interessante perché uscì nel 1976, circa sette mesi prima dell’uscita nelle sale del film Star Wars, che aveva subito ritardi in post-produzione. Il titolo originale (modificato nelle edizioni successive) era Star Wars. From the adventures of Luke Skywalker. L’autore riportato sul frontespizio è George Lucas, ancora adesso, ma lo scrittore effettivo è Alan Dean Foster. Questi, all’epoca, non aveva visto il film e, dei membri del cast, aveva incontrato solo Mark Hamil (Luke Skywalker). Il suo adattamento si basò, oltre che sulla propria immaginazione, sulla sceneggiatura e su alcune delle tavole realizzate dall’artista Ralph McQuarrie durante la pre-produzione. Non era abbastanza e la narrazione e le atmosfere risultano un po’ strane, straniere anche.

Credo che sia una lettura interessante per gli appassionati, una testimonianza di un Episodio IV in divenire o di quello che avrebbe potuto essere. Esiste anche un seguito, che non ho letto e che so non avere praticamente alcun legame con quello che Star Wars sarebbe diventato.

È stato un buon inizio e avrei potuto continuare meglio, ma le cose sono andate diversamente...

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e link: 
Star Wars a Natale - La trilogia originale: https://ludo-ii.blogspot.com/2024/12/star-wars-natale-la-trilogia-originale.html
I romanzi di Star Wars – guida per iniziare: https://starwarslibricomics.it/i-romanzi-di-star-wars-guida-per-iniziare/#1594304643033-98532059-7d1f
How the First Star Wars Novel Almost Spoiled the First Star Wars Movie: https://www.esquire.com/entertainment/books/a41911824/star-wars-novelization/
George Lucas, Episode IV. Star wars: a new hope. From the adventures of Luke Skywalker, in The Star wars trilogy, New York, Del Rey, 2020, pp. 1-255.

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