Star Wars a Natale - La trilogia originale
Quando ero bambina, le vacanze di Natale erano le mie preferite, con tutto quello che ciò comportava, inclusa la programmazione televisiva. Durante il periodo natalizio, in TV, potevo sempre contare su tre grandi classici: Fantaghirò, gli episodi de I puffi con Peewit e Johan e la trilogia originale di Guerre stellari. Guerre stellari era sicuramente ciò che mi elettrizzava di più, era parte integrante della magia del Natale.
In una
galassia lontana, lontana...
Una nuova speranza,
L’impero colpisce ancora,
Il ritorno dello jedi,
ogni sera, non mi perdevo un film, mentre mi smarrivo in un mondo
fantastico. Alle
elementari,
credevo ancora che le possibilità fossero infinite, quindi pensavo
che le spade laser esistessero davvero e muoversi a una velocità
superiore a quella della luce fosse possibile.
Furono i miei genitori a spiegarmi che quegli elementi appartenevano
all’aspetto più fantascientifico di Guerre
stellari,
che esistevano in quella galassia lontana, lontana, ma non nella
nostra, quantomeno non sulla Terra. Ero
anche convinta che esistessero navi spaziali enormi,
come le ammiraglie, e
i caccia stellari
X-wing e TIE (anche se scoprii i loro nomi specifici anni dopo.) Ero
molto affezionata a Episodio IV,
Una nuova speranza,
perché rappresentava la mia introduzione all’universo di George
Lucas, ma
il
mio film preferito era Episodio
VI, Il ritorno dello jedi,
per la forte componente avventurosa e... sì, anche per gli ewoks,
che trovavo adorabili.
Per anni, Natale dopo Natale, ricordo le serate trascorse con mio fratello, davanti alla televisione, a guardare la trilogia originale, quella ancora con gli effetti speciali degli anni Settanta e Ottanta, quando la CGI era qualcosa di lontano, quasi quanto la galassia in cui si ambientava Guerre stellari.
Tanto tempo
fa e più di recente
Nel 1997,
in occasione del ventesimo anniversario dall’uscita di A
new hope
e alla vigilia dell’uscita della trilogia prequel, gli
episodi originali IV-VI vennero rivisitati e editi nuovamente, con
l’aggiunta di effetti
visivi generati a computer.
La prima volta che vidi le nuove versioni non rimasi positivamente
colpita, mi sembravano artificiali rispetto all’autenticità degli
‘originali’, che ricordavo e amavo, mi sentii tradita.
Quest’anno, con l’arrivo di dicembre, ho deciso di rimettermi a guardare Guerre stellari. Devo ammettere che le aggiunte CGI non mi pesano più come quando le vidi la prima volta, quasi 30 anni fa. Sono riuscita anche a vedere l’intera trilogia con occhi nuovi, con maggiori strumenti ed esperienza sulle spalle.
Ho completamente rivalutato L’impero colpisce ancora. Da bambina non mi aveva particolarmente colpita, ma ora è tutto il contrario. Ho apprezzato il passaggio dal racconto fiabesco di Una nuova speranza a una storia in cui i personaggi principali sono indagati più a fondo attraverso continue sfide da cui, in definitiva, escono sconfitti. È un capitolo di mezzo in cui la trama evolve più lentamente perché l’avventura non può ancora concludersi, ma conflitto, sorpresa, tradimento mantengono, comunque, vivo l’interesse degli spettatori nella storia e nei personaggi, fino ad arrivare alla grande rivelazione finale, che invoglia a guardare Il ritorno dello jedi.
A proposito di jedi, sinceramente trovavo questi e la Forza dei concetti nebulosi. Penso, in ogni caso, che nei loro significati, si definiscano meglio nella trilogia prequel; da piccola, comunque, non riuscivo a inquadrarli affatto. Non concepivo come la paura potesse portare al lato oscuro della Forza — l’odio sì, ma la paura no — non coglievo, poi, le implicazioni spirituali nelle figure dei jedi, che mi sembravano, più che altro e poco più, esseri capaci di esercitare forme di controllo sulla realtà e sugli altri esseri. Crescendo, ho incominciato a notare parallelismi con alcuni concetti che permeano l’universo religioso, a noi familiare, e con le figure che popolano questo universo. Anche se, di nuovo, credo che lato oscuro/lato chiaro ed egoismo/altruismo sono alcuni degli abbinamenti che sono maggiormente esplorati e divengono più chiari nella trilogia prequel.
Ci
sarebbero così tante cose da dire…
… ma le hanno
già dette tutti, specialmente quando si tratta delle ispirazioni di
George Lucas. Dune
di
Frank Herbert,
naturalmente, in particolare da un punto di vista ‘visivo’,
secondo me. Abbiamo da una parte il pianeta
deserto
di Arrakis e dall’altra quello di Tatooine, la
spezia
tanto di là che
di qua, le figure
scure
di Vladimir Harkonnen e di Darth Vader, la Voce e la Forza…
Personalmente credo che Star Wars
risenta anche dell’influenza del ciclo di Fondazione
di
Isaac Asimov.
Han Solo, per esempio, mi ricorda Lathan
Devers
di
Fondazione e impero,
e le capacità mentali dei jedi ricordano quelle dei mentalici
di Seconda fondazione.
Lo stesso Lucas, inoltre, ha ammesso di essersi ispirato a La
fortezza nascosta
del regista giapponese Akira Kurosawa e di aver imparato molto da
L’eroe
dai mille volti
di Joseph Campbell.
Per quanto possa essere derivativa, credo che la saga di Guerre stellari abbia trovato una propria originalità, soprattutto nella costruzione della Forza e dei Jedi.
See you soon cyberspace cowboy...
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