Leggere al bar 2 con Toshikazu Kawaguchi

 

Oltre un anno fa avevo scritto un post esplorando superficialmente la possibilità di leggere al bar e sentirsi a proprio agio nel farlo, soprattutto in Italia.

In quell’occasione pubblicai uno scatto che aveva per soggetti una tazza di cappuccino e il romanzo Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi, un libro discusso e ancora molto venduto, non solo in Italia, ma anche all’estero.

Nell’estate 2020 le restrizioni si erano allentate perché i contagi, in Europa, erano diminuiti, quindi la possibilità di poter ricominciare a frequentare bar e coffee shop era sembrata piuttosto realistica, di qui il mio post. Non è stato così e l’ultima volta che mi sono seduta in un café di Dublino deve essere stato nel remoto febbraio 2020. Tra tardivo completamento del ciclo vaccinale e successive ferie in Italia, non ho ancora provato a sedermi per un caffè in Irlanda e non so quanto le cose siano cambiate e se concedano agli avventori di attardarsi quanto desiderano, come succedeva un tempo.

Durante queste ultime vacanze in patria, intanto, sono riuscita a leggere il secondo romanzo di Kawaguchi, Basta un caffè per essere felici, che ha la stessa ambientazione del precedente.

L'aroma dolce del caffè aleggia nell'aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un'esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l'esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l'unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.
Sinossi tratta dalla seconda di copertina del mio esemplare.

E, come c’è scritto in copertina:
Accomodati a un tavolino. Gusta il tuo caffè. Lasciati sorprendere dalla vita.”

Dopo l’enorme successo del suo primo romanzo, Kawaguchi decide di ambientare il suo secondo lavoro nello stesso universo. Non so se abbia ricevuto pressioni, se sia stata una sua decisione, se si sia trattato di una commistione di più fattori, ma pare che sia riuscito — opportunamente — a mettere la parola fine alla storia della caffetteria in cui si può viaggiare nel tempo, scrivendo una conclusione che è anche una chiusura, con un suo senso. Spero che il resto della sua avventura come scrittore gli regali altre soddisfazioni.

Credo che chi ha apprezzato Finché il caffè è caldo, troverà accattivante anche questo. Scopriamo l’identità di un personaggio misterioso e intrigante già incontrato e qualcosa in più sulle dinamiche del viaggio nel tempo e sulle persone che lo rendono possibile. Anche in Basta un caffè per essere felici troviamo le delicate atmosfere sognati, la velata malinconia, il realismo magico e quel qualcosa di misterioso che caratterizzavano il libro precedente.

Allo stesso modo, a chi non è piaciuto Finché il caffè è caldo, con tutta probabilità non piacerà Basta un caffè per essere felici. Non ricascateci.

Dal mio punto di vista, il romanzo si può leggere indipendentemente dal suo predecessore.

E, intanto, non mi resta che augurarmi di tornare presto a leggere (così come a fare molte altre cose) nei café vicini e lontani.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e link:
Post One shot: leggere al bar: https://ludo-ii.blogspot.com/2020/07/one-shot-leggere-al-bar.html
Post dedicato a Finché il caffè è caldo: https://ludo-ii.blogspot.com/2020/07/toshikazu-kawaguchi-finche-il-caffe-e.html
Toshikazu Kawaguchi, Basta un caffè per essere felici, Milano, Garzanti, 2021


Commenti

  1. Anche a me piacerebbe molto poter usufruire dei bar/caffè qui in Italia come si usa fare all'estero ovvero luoghi in cui si può lavorare/leggere oltre che mangiare/bere! Questo autore ho visto essere molto di moda ultimamente e mi sono segnata questi due titoli che prima o poi mi piacerebbe affrontare! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poter usufruire dei coffee shop per molteplici attività è molto comodo.

      Le opinioni sui due romanzi di Kawaguchi sono molto contrastanti: piace molto o niente affatto. Magari rivolgiti alla biblioteca, se sono disponibili.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Si, ricordo quel tuo post e in effetti ricordo che avevamo notato la differenza sul fatto che in Italia fosse vista come una cosa strana fermarsi da soli a leggere al tavolino di un bar.

    Questo secondo libro mi attira ma non è una novità visto che mi ispirava anche il primo anche se ovviamente è rimasto come tanti altri nella mia infinita wishlist.

    Sono contenta tu sia riuscita a fare le vacanze in Italia. Allora resto in attesa di almeno un post dedicato all'argomento :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come ho già avuto modo di scrivere, le opinioni sui romanzi di Kawaguchi sono assai contrastnati. Consiglio di scaricarsi l'anteprima degli e-book, per farsi un'idea, o rivolgersi alla biblioteca, per non rischiare di essere delusi.

      Quest'anno, durante la mia permanenza in Italia, ho fatto ben poco, ma vediamo se riesco a trovare qualcosa di interessante da scrivere.

      Elimina
  4. Adoro come riesci a fare sempre letture a tema! Qui unisci il tema nipponico di questo periodo con la "lettura da bar"! :)
    Mi intrigano molto questi due romanzi, prevalentemente proprio per questa loro ambientazione.
    Quest'estate anche io ho letto molto meno al bar, ho letto molto meno in generale devo dire, ma pazienza, mi sono dedicata ad altro e va bene anche così. Però un po' mi è mancato questo piccolo appuntamento che era un po' sociale, un po' solitario, chissà che non mi riesca di replicare anche nelle altre stagioni! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questi romanzi vendono molto, ma suscitano opinioni assai contrastanti. Se ti incuriosiscono, prova a vedere se sono disponibili in biblioteca, così da non rischiare di rimanere scottata.

      Devo ancora verificare come è la situazione in Irlanda, per quanto riguarda i coffee shop. Spero che sia di nuovo possibile tergiversare...

      Elimina
    2. Ok, ti ringrazio del suggerimento. Intanto li aggiungo alla WL

      Elimina
  5. Non mi sento ancora attratta dal primo dei due, pertanto soprassederò. Però c'è da dire che il tema è azzeccato. C'è qualcosa di bello nello starsene seduti in un caffè, magari non troppo affollato, mentre si gusta qualcosa e magari si guarda fuori un tempo autunnale, oppure si legge, o come fece J. K. Rowling, perfino si scrive una saga.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. O si studia pure. A me è capitato di fare anche quello e non sono l'unica.

      Anche questo romanzo, come quello che lo precede, è un libro molto giapponese. In un certo senso, mi sono sentita più in sintonia con questo perché lo lessi dopo aver letto An introduction to Japanese society, che è molto illuminante.

      Elimina

Posta un commento