Antoine de Saint-Exupéry

 

Qualche settimana fa ricorreva il trentesimo anniversario dall’uscita del film Stargate, di cui ho scritto. Domani ricorre il settantesimo anniversario dalla scomparsa di Enrico Fermi, di cui saprei scrivere poco perché le mie conoscenze sono limitate, pressoché esclusivamente, al paradosso di Fermi e a qualcuna delle soluzioni esplorate negli ultimi decenni.

Nel 2024 ricorre anche l’ottantesimo anniversario dalla morte di Antoine de Saint-Exupéry, pioniere del volo aereo e scrittore, avvenuta nel luglio del 1944. Sono venuta a conoscenza di questo fatto, un po’ per caso, guardando la televisione. Questa estate, infatti, mi feci conquistare dallo spot pubblicitario della nuova collezione auto DS dedicata proprio ad Antoine de Saint-Exupéry.



In quegli stessi mesi mi imbattei in un programma di Focus TV in cui si parlava del ritrovamento, nelle acque del Mediterraneo, dell’aereo sul quale Saint-Exupéry si trovava quando scomparve. In tutta onestà, mi ci volle del tempo per collegare i puntini. Solo la settimana scorsa, poi, mi sono resa conto che quest’anno ricorrono sia l’anniversario della morte di Saint-Exupéry, che quello dalla diffusione pubblica della notizia del ritrovamento dei resti dell’aereo che pilotava (aprile 2004).

Come capita a molti, mi imbattei in questo personaggio, da bambina, grazie a Il piccolo principe. Ho sempre associato a quel romanzo una incredibile tristezza: ricordo che trovavo la storia estremamente malinconica e negli anni non ho più voluto riprenderlo in mano per i sentimenti negativi che mi suscitava. A distanza di tempo, sto considerando la possibilità di rileggerlo per vedere che effetto mi fa.

Ho letto, nel frattempo, Terra degli uomini (Wind, sand and stars, nella mia edizione in inglese), un memoriale che si concentra sugli anni tra il 1926 e il 1939, quando Saint-Exupéry pilotava i primi aerei postali in Africa e Sud America.

Si tratta di un diario lirico in cui la poetica e il sentimento dell’autore dominano nella relazione degli eventi, dove le cartine assumono l’aspetto delle mappe che si trovano all’inizio dei libri fantasy, le persone che si incontrano sembrano dei personaggi letterari e ogni esperienza è un viaggio in un universo parallelo aumentato.

Forse la parte meno romantica del libro è quella dedicata alla storia di sopravvivenza nel deserto, che è anche il climax di Terra degli uomini. Nel 1936 Saint-Exupéry e il suo ingegnere di volo, André Prévot, si schiantarono nel deserto, tra Egitto e Libia, in mezzo al nulla, a centinaia e centinaia di chilometri da aree abitate e fuori dalle rotte dei velivoli di soccorso. Quando si dice storia di sopravvivenza e disperazione. I due, dopo diversi giorni di marcia e aver esaurito tutta l’acqua, furono salvati da un beduino. Qui la scritturra si fa, a tratti, più concreta e realistica, pure non togliendo nulla al carattere unitario — e al fascino — dell’opera. È logico pensare che questa esperienza si sia, in qualche modo, infiltrata anche nel lavoro più famoso dell’autore, Il piccolo principe.

Dal libro emerge la figura di un Saint-Exupéry che sa sognare come un bambino e si prende le proprie responsabilità come (dovrebbe fare) un adulto. Mi è parso evidente che questo fosse anche l’ideale di uomo dell’autore.

See you soon cyberspace cowboy…

Bibliografia e links:
Stargate 1994-2024 - Parte I: https://ludo-ii.blogspot.com/2024/10/stargate-1994-2024-parte-i.html
DS Automobiles | COLLECTION Antoine de Saint Exupéry | Extended TV Ad: https://www.youtube.com/watch?v=XUY3YzZ8U-I
Trovato l'aereo inabissato di Saint-Exupery: https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/04_Aprile/07/exupery.shtml
Antoine de Saint-Exupéry (translated and with an introduction by William Ross), Wind, sand and stars, London, Penguin, 2000

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