A quasi 31 anni dalla prima del film, Michael Crichton, Jurassic Park

 

Il 9 giugno 1993 debuttava, a Washington, il film Jurassic Park, tratto dall’omonimo romanzo del 1991 di Michael Crichton. Il trentunesimo anniversario è alle porte. Lo scorso anno, mancai completamente il trentesimo, ma mi rifaccio quest’anno. Vidi il film un paio di volte, ma non avevo mai letto il libro fino a questo maggio.

Jurassic Park è un luogo dove il sogno di ricreare i dinosauri si è avverato… Ma ci vuole davvero poco perché il sogno si trasformi in un incubo. Tra azione e avventura la fantascienza ci invita a chiederci che cosa è e a che cosa può portare il progresso scientifico, quali possono essere le sue conseguenze.

(Breve sinossi di mia elaborazione.)

Sostanzialmente Jurassic Park è un’esplorazione fantascientifica dell’utilizzo che si potrebbe fare delle biotecnologie. Per lo meno secondo Crichton, all’inizio degli anni Novanta.

All’origine di Jurassic Park c’è l’idea balzana e apparentemente semplice di un milionario americano, John Hammond: ricreare su un’isola della Costa Rica un ambiente naturale del passato. Una sorta di zoo con creature estinte, ma il parco di Hammond, in realtà, è quanto di più lontano ci sia da uno zoo: i dinosauri sono creati in laboratorio, manipolando il DNA, anche un po’ a caso, e di quegli stessi animali, che si pretende di riuscire a controllare, si sa decisamente poco. Controparte di Hammond è il matematico Ian Malcom che, tra teoria del caos e frattali, sa che Jurassic Park sfocerà nel disastro. Nel mezzo, le terrificanti avventure degli altri personaggi, tra cui il paleontologo Alan Grant e i nipoti di Hammond, Timmy e Lex.

Di questo romanzo ho apprezzato il mix tra momenti d’azione e momenti di dissertazione e dialettica, nei quali sono presentati i punti di vista di diversi personaggi sulla scienza, le biotecnologie, la tecnologia e le implicazioni riguardanti la creazione di Jurassic Park.

Rispetto a quello che ho trovato in tanta narrativa contemporanea degli ultimi anni, ho notato e trovato stimolante il fatto che dei personaggi principali non sono messi in risalto i tratti mediocri, cioè a dire nella media. Mi ero abituata a protagoniste che, per quanto fossero descritte come diverse da tutte le altre, erano esattamente come tutte le altre; eroi di cui erano sottolineati soprattutto i tratti comuni, che erano più facili da trovare in tutti noi. Coloro che portano avanti l’azione in Jurassic Park sono pieni di contraddizioni e hanno una morale grigia, come è giusto che sia, ma sono personaggi di successo, carismatici, sicuri di se stessi, capaci, fatte alcune eccezioni.

Temo che, per me, il romanzo sia finito per essere eccessivamente lungo: ho accusato una sensazione da allungamento del brodo nella settima parte, che avrei preferito più concisa.

Per quanto riguarda le citazioni ad altre opere, credo che alcune descrizioni siano state ispirate da A sound of thunder di Ray Bradbury e penso che si sia voluto fare un piccolo omaggio alle intuizioni di Arthur C. Clarke in 2001: a space odissey. È decisamente probabile che ci sia molto altro, che non ho notato.

Il mio conflittuale rapporto con Michael Crichton

Anni fa, quando frequentavo il corso di laurea di Storia medievale, un mio collega di università mi disse che, considerati i miei studi e interessi, avrei dovuto leggere Timeline di Michael Crichton. Mi informai e rimasi immediatamente intrigata, quindi mi procurai il romanzo che decisi di leggere durante le vacanze estive. Ne rimasi profondamente delusa a causa delle innumerevoli inaccuratezze e ingenuità. C’è chi sa sospendere molto l’incredulità nella narrativa, ma per me è difficile accettare errori concettuali, quando li noto, a meno che non si tratti di ambientazione in universo alternativo o non giunga a trovare soggettivamente, lo ammetto — delle plausibili giustificazioni.

Dopo quell’esperienza, per parecchi anni e fino a oggi, mi rifiutai di leggere Crichton. La curiosità verso Jurassic park, però, era molta e quindi… Ora, le mie conoscenze scientifiche e informatiche soprattutto per l’epoca della scrittura del romanzo sono minime, quando non nulle, quindi non sono stata in grado di individuare eventuali errori fattuali. Ho controllato, però, la biografia dell’autore sul sito ufficiale e osservato che si laureò in medicina, fece (non so se ottenne il diploma) un dottorato in scienze biologiche, insegnò antropologia e fece studi di informatica.

See you soon cyberspace cowboy…

Bibliografia e links

Michael Crichton, Jurassic park, [London], Penguin Books, 2023
Post dedicato a A sound of thunder di Ray Bradbury: https://ludo-ii.blogspot.com/2022/02/al-ginnasio-della-fantascienza-ray.html
Post dedicato a 2001: a space odissey: https://ludo-ii.blogspot.com/2022/01/tra-realta-e-fantascienza-james-webb-e.html
Biografia di Michael Crichton sul sito ufficiale dell’autore: https://www.michaelcrichton.com/biography/

Commenti

  1. Bellissimo Jurassic Park! Lo vidi al cinema quando uscì, e ancora oggi se capita lo rivedo con piacere!
    Il libro lo lessi qualche tempo dopo il film, ricordo anche io la lunghezza forse un po' eccessiva, però nel complesso ne ho un ricordo positivo!
    Quella cosa che dici a proposito dei personaggi mi ricorda l'avvocato (Gennaro forse si chiamava?) che è diversissimo da quello del film, molto più in gamba e con un ruolo importante, ricordo bene?

    RispondiElimina

Posta un commento