Solaris (1972) di Andrei Tarkovsky

Lo scienziato Chris Kelvin viene inviato sulla base spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per investigare una serie di misteriose occorrenze che hanno colpito emotivamente l’equipaggio e valutare se porre termine alle indagini scientifiche che sembrano essere approdate a un punto morto. Giunto a destinazione scoprirà una serie di fenomeni paranormali per cui paure e pensieri repressi dei membri dell’equipaggio assumono forma fisica. Nello specifico Chris dovrà confrontarsi con la manifestazione della moglie, morta dieci anni prima. Questo sembra essere il modo con cui Solaris cerca di stabilire un contatto con le persone della base spaziale...

Il trailer di Solaris:

Il film del 1972 è diretto da Andrei Tarkovsky e scritto da Fridrikh Gorenshteyn e dallo stesso Tarkovsky. Tratto dall’omonimo romanzo di Stanisław Lem del 1961, libro che mi piacque moltissimo e mi colpì per la natura filosofica della fantascienza creata dall’autore.

Anche l’opera di Tarkovsky vuole essere più una riflessione filosofica sull’uomo, la sua paura dell’ignoto che, allo stesso tempo, lo affascina in modo sinistro, l’incomprensione di se stesso, che spesso preferisce ignorare.

L'interno della base spaziale che orbita attorno a Solaris

Tanto di quello che trovai nel libro, ho riscoperto anche nel film. Ciò scritto, le due opere si discostano l’una dall’altra: le trame differiscono sensibilmente all’inizio e alla fine; il sentimento di colpa da cui è tormentato Chris nel film va al di là della morte della moglie; nel film praticamente si sorvola tutta la riflessione sulla divisione del sapere, l’esistenza di diverse branchie della scienza, che rende difficile l’interazione tra i membri dell’equipaggio e risulta in uno scarso spirito di cooperazione.

L'oceano che ricopre la superficie di Solaris

Il film si concentra maggiormente sulla tendenza dell’uomo a perseguire obiettivi di cui ha, in realtà, paura e sugli scienziati che sembrano diventati più dei
burocrati che non dei ricercatori che ammettono che non tutto sia spiegabile e risolvibile sempre con gli stessi strumenti e le stesse conoscenze.

Ambientato in un futuro lontano, non meglio precisato, alcune scene del film sono davvero sorprendenti. Su tutte quelle dedicate alla città del futuro, girate a Tokyo (Akasaka e Iikura) per concessione delle autorità sovietiche.

Qui sotto la sequenza è commentata, ma rimane di grande impatto:

Tokyo from Colin Marshall on Vimeo.

Le scene qui sopra si contrappongono a quelle in apertura, buocoliche, della campagna russa in cui Chris abita insieme a parte della sua famiglia, ambiente ideale per l’uomo.

E a proposito di Chris, senza voler entrare troppo nel dettaglio, credo che il suo personaggio abbia — in parte — ispirato quello del Colonnello O’Neil di Stargate (1994), interpretato da Kurt Russell.

Solaris di Tarkovsky la risposta a 2001 Odissea nello spazio di Kubrik?

Lem non riuscì mai ad apprezzare davvero il lavoro di Tarkovsky perché riteneva non riflettesse abbastanza fedelmente la propria opera. Concordo sul fatto che il regista si sia concentrato sui temi a lui cari e che abbia rimaneggiato anche la trama. Sono due creazioni, tutto sommato, diverse.

Solaris vinse il Grand Prix Spécial du Jury al Festival di Cannes del 1972 e fu nominato per la Palma d’oro.

Lo consiglio e sono certa che gli appassionati di cinema riusciranno ad apprezzarlo anche più di me, che mi sono approcciata a Tarkovsky per la prima volta.

See you soon cyberspace cowboy...

Link:
Il trailer di Solaris: https://www.youtube.com/watch?v=9LMMn8czq2w
Dedicai un post al romanzo Solaris qui: https://ludo-ii.blogspot.com/2015/12/un-posto-solaris-e-un-posto-allombra.html
Scene girate a Tokyo: https://vimeo.com/113127223

Commenti

  1. Non ho mai visto il film né letto il libro. Mi ispira l'idea del connubio fantascienza - filosofia. Il libro mi sembra più completo perché mi sembra di capire che indaghi di più l'animo umano.
    Forse però come sempre preferirei leggere prima il libro e poi vedere il film. Tu però di solito sei di parere inverso, vero?

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    1. Il romanzo è davvero un lavoro di grande potenza. Il film mi è piaciuto, ma ha una sua identità, tutto sommato, diversa dal libro da cui è tratto.

      Di solito, quando prima leggo il libro e, poi, vedo il film rimango delusa dalla trasposizione. Per questo mi capita di vedere prima il film e, poi leggere il libro o di leggere il libro e, quindi, rifiutarmi di vedere il film.

      In questo caso, ho trovato sia film che libro belli, ma diversi. Non mi è risultato difficile accettare il film dopo aver letto il romanzo.

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    1. Io lo trovo davvero un grande romanzo. Se ti capita, buttati.

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  3. Mi interessa questa "fantascienza filosofica" che esplora il senso di confine dell'uomo, i suoi limiti, il suo sogno di conquista.

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    1. Si tratta anche di una fantascienza 'sovietica', secondo me. Consiglio sia libro che film. Forse leggere prima il romanzo aiuta anche la visione del film, in questo caso.

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  4. Mi hai incuriosito tantissimo! Il libro ce l'ho in wishlist già da un po', ma al film non avevo mai dato molto peso, invece ora mi ispira anche quello!

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    1. Il libro e il film sono piuttosto diversi. Il romanzo è fenomenale: un romanzo psicologico ad ambientazione fantascientifica. Il film si è concentrato soprattutto su alcuni dei concetti che emergevano nel libro e ne ha, infine, sviluppati altri autonomamente. Consigliati entrambi.

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