One shot: l’università ai tempi della pandemia

Library van

Negli ultimi mesi scuola e università si sono dovute adattare alle limitazioni imposte dal Coronavirus, tra lezioni e valutazioni online, lauree in rete, trovare nuove vie per insegnare, condividere l’esperienza dell’apprendimento e studiare.

Anche le università irlandesi hanno dovuto implementare l’offerta online, non solo quella didattica, ma anche dei servizi accessori, tra cui quello bibliotecario. Gli acquisti di e-book sono aumentati in modo esponenziale, così come i contratti di accesso a database per cercare di supportare studio e ricerca di persone che, dalla sera di giovedì 12 marzo, si sono trovate orfane delle risorse che facevano parte della loro quotidianità.

Quel giovedì, ultimo giorno prima della chiusura totale, io c’ero: centinaia di studiosi si riversarono nelle biblioteche per prendere a prestito i libri che sarebbero serviti per corsi, scrittura di tesi e ricerca, nell’incertezza di come la situazione si sarebbe evoluta.

Tra gli studenti, probabilmente, nessuno si aspettava che le chiusure si sarebbero protratte così a lungo. E le università rimarranno quasi completamente chiuse fino al 10 agosto! Anche dopo tale data niente sarà come prima e si cercherà di limitare il più possibile la presenza di persone nei campus.

Nel frattempo, però, l’estate e le vacanze sono arrivati per tanti e c’è chi beneficerà anche dell’aumento dei voli per tornare a casa, in Europa o nel resto del mondo. Dello studio e dei testi accademici ci si preoccuperà di nuovo a settembre. Chi vuole, quindi, può restituire i libri presi a prestito servendosi dei library vans parcheggiati agli ingressi delle università, come quello qui sopra... Storia di nuova ordinaria normalità.

See you soon cyberspace cowboy…

Commenti

  1. Eh, per il momento dobbiamo accontentarci purtroppo. Nel male però questa idea dei van non mi dispiace nemmeno tanto...

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  2. @Endi

    Chissà come sarà il prossimo anno scolastico/accademico...?

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  3. Sembra un'idea valida. Qui i libri tornati in biblioteca dal prestito sono stati messi "in quarantena".

    Mai avremmo pensato di trovarci in questa situazione, ma ci si abitua a tutto e a volte le difficoltà aiutano anche a trovare soluzioni impensabili.
    Il mio ufficio non era attrezzato per lo smartworking e per certi versi è stato anche utile perché abbiamo dovuto fare ricorso a risorse interiori che non immaginavamo neppure di avere. Diciamo che è stato un banco di prova.

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  4. @Elisa
    Anche io rimango sempre impressionata dalla capacità di adattamento dell'uomo. Penso spesso a chi si 'abitua' a vivere in zone di guerra, per esempio, ma anche questa pandemia ne è prova.

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