Andreas Eschbach, Lo specchio di Dio


Nella necropoli di Bet Hamesh, non lontano da Gerusalemme, Stephen Foxx scopre lo scheletro di un uomo morto duemila anni prima... con accanto il manuale di utilizzo di una videocamera. Lo stupore del ritrovamento si trasforma subito in inquietante enigma: la videocamera è ancora in progettazione e l’uscita sul mercato è prevista entro tre anni. Le ipotesi sifanno sempre più ‘fantastiche’, fino all’incredibile: si tratta forse di un futuro viaggiatore del tempo che avrebbe visitato la Palestina nel primo secolo per filmare gli accadimenti della vita di Gesuù Cristo? Tuttavia, ammettendo questa possibilità, che fie ha fatto l’apparecchio, e soprattutto, dove sono nascoste le registrazioni?
Sinossi tratta dal testo riportato sul retro della mia copia.

Venni a conoscenza dell’esistenza di questo romanzo grazie a un video di Pennylaneonthetube.


Trattasi di un romanzo d’avventura con elementi fantascientifici ambientato alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. È il classico libro nelle mie corde, a partire dalla sinossi, fino alla componente di indagine storica per arrivare alla trama che rivela qualche sorpresa.

All'università studiai storia e la mia 'carriera' nel mondo dei beni culturali iniziò l'estate successiva alla laurea, quando mi unii a una campagna di scavi, non in Israele, bensì nell'italianissima Poggibonsi. Fu un'esperienza eccezionale: dalle giornate passate sotto il sole a scavare, alla convivenza con i compagni di lavoro, al semi-isolamento che, per qualche settimana, ti dà l'impressione di vivere in un micro-cosmo, separato dal resto della civiltà. Ho sempre avuto una passione per Indiana Jones, ma, a quel punto della mia vita, avevo conquistato una visione più realistica della storia, dell'archeologia e della ricerca e, nella loro monotonia fisica, le trovavo comunque avvincenti.

Ne Lo specchio di Dio, in ogni caso, la componente di avventura è decisamente preponderante e gli esperimenti condotti nei laboratori, la ricerca storica, le ipotesi discusse fanno da supporto e giustificano le spedizioni in mezzo al deserto, l'esplorazione di luoghi sconosciuti e gli inseguimenti. Su di me la combinazione ha funzionato.

Non sono mancate, tuttavia, cose che mi hanno fatto storcere il naso. Ci sono degli errori che non ritengo possibile giustificare per licenza letteraria, cioè a dire per ignoranza dei personaggi o per l’economia del racconto, li ritengo infatti elementi che sono sfuggiti ad autore e redattore. Tra questi la concezione completamente sbagliata del dogma dell’Immacolata Concezione.

Per quanto riguarda il gusto personale, ho trovato insopportabilmente irritante Stephen Foxx. Immagino abbia senso che sia un esaltato narciso, visto che la sua intraprendenza l’ha portato a diventare milionario prima dei vent’anni. Per fortuna ha un suo percorso e le numerose disavventure che vive lo porteranno a rivedere quelle che inizialmente erano le sue inscalfibili certezze.

Ho apprezzato maggiormente Peter Eisenhardt, lo scrittore di fantascienza, che, proprio a causa della sua arte, è capace di contemplare la possibilità del viaggio del tempo. Questo pur rimanendo una persona molto concreta, nella propria esistenza molto radicato alla realtà.

Per quanto riguarda la trama, in generale, trovo che acquisti in originalità, rispetto a tanti altri libri di questo genere, attorno all'ultimo terzo del romanzo. Si tratta anche della parte del libro che, con un po' di fantasia, può richiamare maggiormente i film di Indiana Jones. 

Piacevole vedere come l’elemento informatico si inserisce nella narrazione in un momento quello della narrazione, ma anche quello della scrittura in cui i sistemi informatici si erano diffusi da poco, Internet era agli inizi e i social media non erano quelli che conosciamo oggi.

Libro avvincente e interessante, conto di leggere il seguito.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e fonti:
Andreas Eschbach,
Lo specchio di Dio, Roma, Fanucci Editore, 2011
Il video di Pennylaneonthetube attraverso il quale ho scoperto Lo specchio di Dio è qui: 
https://www.youtube.com/watch?v=LY0x9Va6Z6Y
Il sito di Andrea Eschbach: 
http://andreaseschbach.de/

Commenti

  1. Ciao Ludo,

    sono laureata in archeologia medievale. Non ho mai fatto esperienza di scavi, ero più il tipo "topo da biblioteca", ma con gli anni mi sono pentita molto di non averci neppure provato.
    Bello il racconto della tua esperienza a Poggibonsi.

    Veniamo al libro. Sono di solito molto scettica su questo tipo di romanzo, ma devo dire che al di là dei limiti che tu hai evidenziato, la trama mi intriga parecchio.
    Lo terrò presente per le prossime letture anche se l'idea che ci sia un seguito mi frena parecchio.

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  2. @Elisa

    Io mi laureai in Storia medievale a Bologna. Degli scavi organizzati dall'Università di Siena conservo un bel ricordo.

    Il romanzo ha una sua conclusione. Non è necessario leggere la continuazione, che fu scritta diversi anni dopo.

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