One shot: vista dal ponte Azuma-bashi

Quartier generale Asahi e Tokyo Skytree

Nel maggio del 2019 andai in Giappone. Per me fu la realizzazione di un sogno: era da più di dieci anni che desideravo fare quel viaggio. Sono sempre stata un’appassionata di anime, da adulta incominciai a leggere manga e a guardare le serie TV giapponesi, i dorama. L’1 gennario 2019 mi ripromisi che quello sarebbe stato l’anno in cui sarei finalmente andata in Giappone e così fu: entro la fine della terza settimana del nuovo anno avevo prenotato tutto e in primavera partii. Furono un’esperienza eccezionale e un viaggio indimenticabile.

Ricordo che, oltre l’eccitazione, provavo anche una vaga preoccupazione che mi sarei sentita persa a causa della lingua. Una volta arrivata a Tokyo, però, questo timore svanì perché tutta la segnaletica è bilingue, in giapponese e inglese, e molte persone sanno parlare inglese. È un segno dell’importanza del turismo e dell’economia. Mi fece anche rendere conto di quanto sia giunta a fare affidamento sull’inglese e quanto mi aiuti a orientarmi nei paesi stranieri. A partire da queste poche righe potrei scrivere un intero post su pensieri e considerazioni riguardo l’impiego della lingua inglese, ma non è questa la mia intenzione.

Ultimamente mi capita spesso di guardare le foto dei viaggi che feci negli anni scorsi, ricordare, sognare e sperare di poter partire di nuovo presto.

Qui sopra uno scatto dal ponte Azuma-bashi nel quartiere di Asakusa, a Tokyo. Il palazzo dorato, con lo strano tetto, è uno degli edifici del quartier generale della birra Asahi. Ricorda, effettivamente, un bicchiere di birra. Parte del complesso Asahi anche l’edificio con alla sommità la fiamma aurea, che rappresenta la passione e l’impegno della compagnia nel produrre birra. Sulla sinistra svetta Tokyo Skytree, la torre più alta della città, dalla quale si può godere di una vista eccezionale per chilometri, tempo permettendo.

Avrei voglia di tornare un Giappone più prima che poi. Da quando mi è venuta l’idea di scrivere questo post, ho fatto una scorpacciata di tutte e tre le nuove serie di Sailor Moon.

See you soon cyberspace cowboy…

Fonti

Commenti

  1. Sarebbe bello un tuo racconto dettagliato del viaggio, magari in più post. Il Giappone è fra le mie mete ambite da un po'. Speriamo di poterci andare, mi piacerebbe moltissimo una full immersion in quella cultura così affascinante sotto diversi punti di vista. Anche noi di vecchia generazione (non so quanti anni tu abbia, io compio a breve 49 anni) abbiamo imparato ad amare il mondo nipponico attraverso manga e anime. Sailor Moon fu uno degli ultimi che vidi agli inizi degli anni Novanta. :)

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  2. Non sono particolarmente attratta dal Giappone, ma il tuo post è davvero coinvolgente. Si capisce che è un viaggio a cui tenevi molto e che ha soddisfatto ogni tua aspettativa. Spero tu riesca a tornarci presto.
    In questo periodo le cose che mancano di più sono proprio i viaggi, le gite fuori porta...

    Mi sono avvicinata agli anime solo negli ultimi tempi. Sto seguendo Arte, è ambientato nel Rinascimento. Lo so, non dirlo, sono un caso disperato ^-^

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  3. @Luz
    Per quanto riguarda il racconto del mio viaggio in Giappone, ci penserò seriamente. Mi ritrovo spesso a riguardare le foto e a ricordare la mia esperienza.

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  4. @Elisa

    Non conoscevo Arte. Devo informarmi. Io sono anche un'appassionata dei drama... vanno per la maggiore i coreani, ma io preferisco i giapponesi.

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  5. @Endi

    Se sei anche solo un poco appassionata di Giappone, credo proprio che da turista, almeno la prima volta, non deluda. Io vorrei tornarci.

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