Le belle addormentate - Ma quali origini?

 

John Collier, La bella addormentata nel bosco


A ritroso 
Il mio classico Disney preferito è La bella addormentata nel bosco (1959) e lo è da sempre, tanto è che non saprei spiegarne il motivo. Grazie alla scuola, per anni sono stata consapevole del fatto che, con tutta probabilità, il film della Disney si discosta per toni dalle versioni scritte della fiaba che ci sono state tramandate.

Quest’anno mi sono decisa a provare a esplorare le storie de La bella addormentata. Personalmente. Perché, a dirla tutta, Wikipedia fa un ottimo lavoro per chiunque voglia farsi un’idea.

Di fanciulle dormienti se ne trovano in varie epoche, tra miti, Eliduc di Maria di Francia, la Saga dei Voslunghi (Brunilde), il romanzo cavalleresco Perceforest, fino ad arrivare alla novella Sole, Luna e Talia di Giambattista Basile... ma in questa carrellata di esempi ci si riferisce a somiglianze di temi, non necessariamente alla derivazione del genere fiaba da un altro.

Al di là de La bella addormentata, in quelle che oggi chiamiamo fiabe si può risalire a una tradizione orale popolare, racconti che si tramandavano all’interno di un pubblico in cui, tra le altre cose, non si faceva differenza di età. Nel momento in cui questi racconti sono stati messi per iscritto, a seconda di chi lo ha fatto e quando, le caratteristiche dell’oralità sono andate a perdersi o sono diventate strumentali ai fini dei compilatori di turno, e anche il pubblico è andato definendosi a seconda dei riferimenti topici e cronici.

Giambattista Basile

Sole, Luna e Talia 
Novella di Giambattista Basile, si trova nella quinta giornata de Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille, conosciuto anche come Pentamerone, edito a Napoli tra il 1634 e il 1636. L’opera è composta da cornice e 50 racconti, narrati nell’arco di 5 giornate, ricordando la struttura del Decamerone. I racconti, d’altro canto, si differenziano dalle forme tradizionali della novella medievale perché non hanno uno stampo realistico, sono invece una rielaborazione in lingua napoletana di fiabe popolari.

In Sole, Luna e Talia, viene predetto che la giovane Talia sarebbe caduta in un sonno profondo a causa di una resta di lino. E così, in effetti, avviene quando a Talia si conficca nel dito proprio una resta di lino. Il padre, affranto, la porta nel palazzo di campagna, che poi decide di chiudere perché fonte di troppo dolore. La riscopre un re che, colto da sentimento bruciante, la farà sua da addormentata, per poi tornarsene nel proprio regno. Dopo nove mesi, Talia partorisce — sempre da addormentata — due gemelli. Questi, un giorno, volendo succhiare latte e non trovando il capezzolo, afferrano un dito di Talia e succhiano fuori la famigerata resta di lino. Talia si risveglia e incontra (reincontra) anche il re, che capita al palazzo durante una battuta di caccia. I due fanno conoscenza, si chiariscono e danno ai figli i nomi Sole e Luna. Il re parte di nuovo per il proprio regno, ma con la promessa di ritornare a prendere Talia e i bambini. Cosa più facile a dirsi che a farsi, visto che è già sposato e pure con una regina cattiva, che scopre dell’esistenza di Talia, Sole e Luna e complotta per ucciderli in modo atroce: facendo mangiare i bambini al re e gettando nel fuoco la donna. Grazie a un cuoco tenero di cuore e al re stesso, che ricompare al momento opportuno, a finire bruciata sarà la regina cattiva. Talia e il re si sposano e vivono una lunga vita insieme ai figli.

Il racconto di Basile non si conclude, quindi, con il risveglio della bella, bensì prosegue e introduce un personaggio femminile antagonista nella seconda parte. Mi sono soffermata sulla sinossi perché è interessante verificare quali possono essere gli elementi in comune con documenti successivi.

Walter Crane, La bella addormentata


A prescindere dalla trama, è importante sottolineare come il racconto non è inserito in una raccolta (come avviene per i documenti che esaminerò poi), bensì in un’opera con cornice, quindi non è assolutamente fine a se stesso. Vista l’importanza del contesto letterario, mi rifaccio a Wikipedia per la cornice del Pentamerone:

Il racconto della cornice [...] narra la vicenda della principessa Lucrezia, detta Zoza, che si trova nella condizione di non riuscire più a ridere. Invano il padre si sforza di strapparle un sorriso, facendo venire a corte una gran quantità di saltimbanchi, buffoni e uomini di spettacolo: Zoza non riesce ad uscire dal suo perenne stato di malinconia. Un giorno, però, mentre si trova affacciata alla finestra della sua stanza, scoppia a ridere allorquando vede una vecchia cadere e poi compiere un gesto osceno di rivalsa e di protesta. La vecchia si vendica della risata della giovane principessa con una maledizione: Zoza potrà sposarsi solo con Tadeo, un principe che a causa di un incantesimo giace in un sepolcro in uno stato di morte apparente, e che riuscirà a svegliarsi solo se una fanciulla riuscirà a riempire in tre giorni un'anfora con le sue lacrime. Zoza inizia l'impresa; l'anfora è quasi colma quando ella, stremata dalla fatica, si addormenta. È allora che una schiava moresca si sostituisce a lei, versando le ultime lacrime in modo da svegliare il principe, e si fa sposare. Zoza, però, riesce a infondere nella schiava il desiderio di ascoltare fiabe, e dà l'incarico a dieci ripugnanti vecchie (Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzosa, Tolla nasuta, Popa gobba, Antonella bavosa, Ciulla musuta, Paola scerpellata, Ciommetella tignosa e Iacova squarquoia) di narrare una novella ciascuna al giorno, per cinque giorni. Alla fine Zoza si sostituisce all'ultima novellatrice perché questa è ammalata, raccontando la propria storia come ultima novella. Così il principe viene a conoscenza dell'inganno che gli è stato teso, condanna a morte la schiava moresca e sposa Zoza.

Alla fine delle prime quattro giornate, inoltre, sono presenti dei versi satirici e morali sui vizi umani. Anche se Sole, Luna e Talia rientra nella quinta giornata è significativo avere un’idea del contesto complessivo in cui è inserita.

Fine prima parte

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e links: 
La bella addormentata: https://it.wikipedia.org/wiki/La_bella_addormentata [consultato il 20250213]
Maria di Francia, Eliduc: https://archive.org/details/maria-di-francia-eliduc-levi/page/n5/mode/2up [consultato il 20250213]
Cecilia Gatto Trocchi, Introduzione, in Vladimir Ja. Propp, Morfologia della fiaba. Le radici storiche dei racconti di magia, Roma, Newton Compton, 2009, p. 129-134
Sole, Luna e Talia: http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FD_Campania_Sole_Luna_e_Talia.html [consultato il 20250213]

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