Libro e film: La casa impura di Ono Fuyumi e The inerasable di Nakamura Yoshihiro

Palazzo City Homes a Fukuyama, Giappone

Vorrei scrivere: “due facce della stessa medaglia”, ma, in realtà, il film del 2016 The inerasable è stato tratto dal romanzo del 2012 La casa impura.

La lettura dell’opera della Fuyumi mi coinvolse così piacevolmente che, lo stesso giorno in cui la terminai, andai alla ricerca e vidi anche il film da essa tratto.

«Avevo deciso di non farci più caso, di dimenticarmelo, ma quel suono continua a tormentarmi...». Tra le numerose lettere dei fan una colpisce l'autrice, quella di Kubo. È un resoconto di fatti sinistri: dalla camera da letto si sentivano suoni simili a ramazzate di scopa... Un'altra lettera in precedenza aveva riportato fatti simili. Proveniva dallo stesso condominio alla periferia di Tōkyō... Troppo curiosa per essere una coincidenza. Da qui comincia l'indagine dell'autrice sul passato del condominio e della zona in cui si erge. Una trama di eventi andati si dispiega in inquietanti correlazioni. Come un morbo che affligge di impurità tutti coloro con cui entra in contatto nello spazio e nel tempo, dal passato al presente. Un romanzo, scritto sotto forma di reportage, in cui l'indagine sfocia in tormento psicologico che arriva a coinvolgere il lettore nella sua stessa quotidianità.

Dalla seconda di copertina del mio esemplare

Romanzo in cui si mantiene labile il confine tra realtà e fantasia. La narratrice è la stessa Ono Fuyumi che, effettivamente, ai tempi in cui pubblicava le light novel della serie Ghost hunt (di cui si possono trovare delle traduzioni di fan in inglese), si faceva spedire dai lettori storie vere dal sapore horror o paranormale. Alcune di queste storie apparivano alla fine dei vari volumi dei romanzi della serie, altre costituirono la base per nuove storie dell’autrice. Oltre agli aspetti più legati al lavoro, ne La casa impura non mancano anche cenni alla vita privata dell’autrice e sono coinvolti nella narrazione anche il marito e due amici, tutti scrittori noti in Giappone.

Come per tante creazioni artistiche nate da una cultura molto diversa dalla mia, anche in questo romanzo ho sentito di non riuscire a cogliere tutto quello che avrei potuto se fossi una persona giapponese o una profonda conoscitrice del Giappone.

Sicuramente sarei riuscita a ricavare di più dalle prime centocinquanta pagine, se avessi avuto un’idea del concetto di impurità nello shintoismo. Consiglio, in effetti, di informarsi prima, a meno che già non si sia a conoscenza di che cosa sia l’impurità e delle conseguenze a cui può portare.

Il palazzo City Homes a Fukuyama diventa nel film The erasable il palazzo Okaya, la casa impura

Premesso ciò, il romanzo è scritto come se fosse il resoconto di un’indagine personale e privata. Si prendono in esame la società giapponese, i suoi mali e la degenerazione a cui questi possono portare; le diverse forme di spiritualità, i cui risvolti paranormali sono profondamente indigeni, come tipici sono i racconti horror che ad essi si ispirano.

La matrice nipponica si riconosce anche nella narratrice, l’autrice, che si laureò all’università buddista di Kyoto, che pure mantenendo delle posizioni scettiche per buona parte del libro, vuole differenziare chiaramente tra illusioni e paranormale, in questi termini:

Qualora i fenomeni paranormali esistano realmente, per quanto strani, dovrebbero essere considerati parte di quelli naturali e, in quanto tali, necessitano di una logica.

Una chiave di lettura degli eventi che accadono nel libro che, invece, ci risulterà più familiare è legata alla potenza della storia raccontata e della sua diffusione, forse ancor di più nelle storie dell’orrore, come la Fuyumi fa dire al suo amico scrittore, Hirayama Yumeaki:

[…] le storie di fantasmi hanno qualche forza che si sprigiona anche solo nel raccontarli [sic]: non sono i contenuti in sé, è l’atto di tramandarli vero e proprio a celare insidie.

In quest’ottica, gli autori e fruitori di racconti del terrore in Giappone hanno di che rabbrividere e, per quanto questo romanzo non mi abbia fatto davvero paura, posso concordare con Nakajima Akiya (?, seconda di copertina) che scrive: «Eppure vi devo mettere in guarda: questo libro è terrificante.»

Consigliato agli incuriositi.

Nota dolente dell’edizione italiana Atmosphere libri è la grande quantità di refusi, mentre sono da apprezzare le note al testo e la postfazione a cura di Stefano Lo Cigno, che è anche il traduttore dall’originale giapponese.

Passiamo al film.

Lungometraggio del 2016 (in alcune fonti 2015) diretto da Yoshihiro Nakamura su una sceneggiatura di Ken'ichi Suzuki.

Trailer:


Se volete guardare il film, ne ho trovata una versione in giapponese, sottotitolata in inglese, qui.

Non sono il genere di persona che guarda film dell’orrore, neanche quando sono tratti da romanzi o racconti che mi sono piaciuti. In ambito giapponese, per esempio, non ho mai visto The ring, tratto dall’omonimo romanzo di Koji Suzuki, che lessi e mi conquistò.

La casa impura, però, non è esattamente un romanzo dell’orrore, è un romanzo reportage su degli episodi paranormali, per quanto terrificanti.

Questo, per altro, è anche lo stesso taglio che viene dato al film, per lo meno in apparenza. Con lo scorrere della pellicola, però, si notano delle differenze, a incominciare dallo sconvolgimento di alcune linee temporali rispetto all’opera della Fuyumi. È sorprendente quanto posticipare alcuni degli eventi raccontati nel romanzo verso la fine del film renda il prodotto cinematografico un horror più tradizionalmente detto.

Sempre con l’obiettivo di rendere il film più un horror è stata modificata una scena e, soprattutto, ne sono state aggiunte un paio, che io mi sarei anche risparmiata.

I personaggi sono stati, in parte, cambiati per renderli più funzionali al genere e all’ambientazione. The inerasable vuole rifarsi un po’ di più all’horror ed è ambientato nel 2012, mentre il racconto della Fuyumi si dipana tra il 2001 e il 2009.

Gli attori risultano convincenti nelle loro interpretazioni, molto bene calata nel personaggio Yuki Takeuchi, che interpreta la scrittrice, alter ego di Ono Fuyumi.

Mi è piaciuto. Probabilmente, però, non lo avrei apprezzato se non avessi letto prima il libro.

E questo è quanto per un doppio post che è un doppio horror anziché doppio sogno.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e link:
Ono Fuyumi, La casa impura, Roma, Atmoshpere libri, 2021
City Homes, Fukaya City, Saitama: https://goo.gl/maps/Rmh9MPkV8UgmyjE89
The inerasable: https://asianembed.io/videos/the-inerasable-episode-1

Commenti

  1. Non credo riuscirei mai a vedere il film, lo sai che i fenomeni paranormali mi incutono troppa ansia.
    Per quanto riguarda il libro potrebbe essere più abbordabile per me, ma il limite della scarsa conoscenza della cultura giapponese su un libro del genere rischierebbe davvero di non farmi apprezzare per nulla la trama. Tanto più se tu stessa che sei più addentro alla loro cultura hai avuto difficoltà.

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    1. Il romanzo è molto interessante, ma, effettivamente, credo che possa essere tanto più apprezzabile quanto più si conosca la cultura e la società giapponesi.

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    2. Il romanzo è decisamente interessante, specialmente se si vuole scoprire qualcosa di più sull'horror giapponese, da che cosa trae la propria ispirazione. Anche il film l'ho trovato coinvolgente, ma non quanto il libro.

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