Neal Stephenson, Snow crash (Snow crash)

 

Terra, ca fine XX-inizio XXI secolo

In un mondo cyberpunk la realtà sembra confondersi e contaminarsi con il Metaverse, cyberspace popolato da avatar, in cui tutto è possibile. E proprio in questo spazio incomincia a circolare un nuovo virus, che è anche una droga e molto di più: Snow crash. Un virus che infetta il computer, ma anche una droga che danneggia chi vi è esposto in modo apparentemente inspiegabile.
A dover fare i conti con lo Snow crash e quello che c’è dietro troviamo l’hacker libero professionista Hiro e la giovane corriere armata di skateboard Y.T.
Romanzo di fantascienza che esplora i risvolti più oscuri di una realtà dove linguistica, religione, informatica e politica si mescolano e legano tra loro divenendo strumento di realizzazione di un futuro decisamente inquietante e possibile.

Per chi fosse interessato, l’ultima edizione in lingua italiana di questo romanzo venne pubblicata da Rizzoli, mantenendo il titolo in inglese, nel 2007. Non è facile trovare il libro sul mercato, ma è disponibile nelle biblioteche in varie edizioni.

Questa opera, originariamente pubblicata nel 1992, rappresentò un vero e proprio trampolino di lancio per Stephenson, facendo decollare la sua carriera di scrittore.

Scoprii Snow crash grazie a una lista dei romanzi più influenti del genere fantascientifico trovata su “Book riot”. Nel trafiletto dedicato si scriveva che il libro divulgò il termine avatar, ispirò Second life e predisse Google Earth.

Dal mio punto di vista, credo che Y.T. abbia ispirato — in parte — il personaggio di Max Guevara della serie TV Dark angel (2000-2002) e l’America cyberpunk descritta da Stephenson abbia lasciato un segno in Ernest Cline, autore di Ready player one (2011). Quanto alle influenze di Stephenson, io in Y.T. ho visto un po’ di Marty McFly di Ritorno al futuro. Sicuramente ci sarà molto altro che non ho colto.

Il romanzo è decisamente complesso e richiede grande attenzione da parte del lettore. Da questo punto di vista, specialmente il primo centinaio di pagine, mi ha ricordato Aegypt di John Crowley. All’inizio il passaggio da realtà a Metaverse dà l’impressione di avvenire fluidamente, senza un distacco, rendendo difficile percepire una differenza tra le due dimensioni. È pure vero che mondo reale e cyberspazio si assomigliano in modo agghiacciante, soprattutto per quanto riguarda l’uso della violenza, per cui ogni scontro, indipendentemente da dove avvenga, sembra vissuto come in un videogioco.

Anche i due protagonisti principali, Hiro e Y.T., potrebbero essere un personaggio di un videogioco e di una serie TV rispettivamente. Il che rende facile identificarli come gli eroi del racconto e incoraggia all’immedesimazione, ma, allo stesso tempo, li aliena dalla nostra quotidianità tridimensionale.

Trattasi di un’opera fantascientifica dove le elucubrazioni sopra i massimi sistemi conducono all’azione di pochi e, possibilmente, ai cambiamenti dei destini di parte dell’umanità, senza che questa nemmeno se ne accorga, abituata come è a vivere senza i tradizionali punti di riferimento politici e sociali. Lo sforzo di pochi per il bene di molti? Chi può saperlo. Come nel nostro mondo, niente è assoluto in quello creato da Stephenson, in cui i forti contrasti rendono ancora più palese la relatività di ogni cosa.

Consigliato a chi desidera leggere un romanzo cyberpunk in cui le riflessioni su storia, filosofia, linguistica e informatica sono un aspetto fondamentale e ricoprono la stessa importanza dell’azione nell’economia del racconto.

See you soon cyberspace cowboy…

Bibliografia e link: 
Neal Stephenson, Snow crash, London, Penguin, 2011
The most influential sci-fi books of all time: https://bookriot.com/the-most-influential-sci-fi-books-of-all-time/
Ready player one di Ernest Cline: https://ludo-ii.blogspot.com/2017/05/ernest-cline-ready-player-one.html
Aegypt di Johhn Crowley: https://ludo-ii.blogspot.com/2013/11/stuck-in-2-books.html


Commenti

  1. Amo da sempre Stephenson (impareggiabile quel capolavoro di Cryptonomicon, se non l'hai letto dagli un'opportunità 😉) e questo romanzo - che ho letto ormai diversi anni fa - mi aveva davvero molto colpito e mi era piaciuto. Assolutamente d'accordo con tutti i tuoi pensieri relativi alle influenze ! Colgo occasione per augurati un sereno e Buon Natale Ludo!!!!!!! 💌

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    1. Mi devo informare per quanto riguarda Cryptonomicon.

      Buon Natale!

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  2. Non lo conoscevo ma sembra davvero interessante! Mi ricorda vagamente Dune ma non saprei spiegarti perchè, probabilmente per le riflessioni filosofiche/storiche (?) Di Ready Player One mi ispirava il film ma ancora non l'ho recuperato

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    1. Nonostante le riflessioni filosofiche, si discosta da Dune. Come scrivevo è decisamente un romanzo cyberpunk. Io lessi il romanzo di Ready Player One, ma non ho mai visto il film. Non ne ho sentito parlare benissimo, in verità.

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  3. Aiuto! no questa non è proprio una letture nelle mie corde.
    Ormai sei lanciatissima, si sente che è un genere che ti appassiona molto, traspare tantissimo dalle tue recensioni :-)

    Bella la nuova immagine!

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    1. Eeh sì, ultimamente mi sono fatta proprio prendere dalla fantascienza e pensare che, per anni, ho letto pochissimo di questo genere. Se non ti piace il cyberpunk, in effetti, Snow crash potrebbe non piacerti.

      Grazie per l'immagine. Non essendo un'esperta di banner, mi sono resa conto che l'effetto è molto diverso a seconda del computer che si utilizza. Io l'avevo calibrata perché fosse perfetta per il mio laptop.

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