Emilio Salgari, Le meraviglie del Duemila
Pubblicato nel 1907 e ambientato nel 1903, il romanzo in poche pagine proietta il lettore nell’anno 2003: uno scienziato, scopritore di una tecnica ibrida botanica/criogenica, decide di sperimentare un lungo sonno centenario per poi ‘risorgere’ e scoprie le “meraviglie” che attendono le generazioni future, coinvolgendo nella sua avventura un giovane avventuriero milionario e annoiato dalla vita.
Sinossi liberamente tratta dal retro del mio esemplare.
Dopo la carrellata di letture a tema Halloween, proprio il fatidico 31 ottobre scorso, decisi di immergermi in questo romanzo di fantascienza che mi incuriosiva tantissimo.
L’ho trovato un lavoro pieno di inventiva e spunti originali, ma cristallizzato in una sorta di bozza preparatoria che non ha mai trovato la sua realizzazione in romanzo compiuto. Per la gran parte si costituisce in una narrazione pressoché priva di intreccio, riducendosi a una trama che consiste, sostanzialmente, nell’elenco delle meraviglie del Duemila del titolo. Fanno eccezione l’inizio e la fine. E, da questo punto di vista, la materia che Salgari riesce a padroneggiare meglio è quella più vicina al suo tempo, quindi l’apertura del romanzo è più efficace e meglio sviluppata della chiusura.
La struttura dell’opera ha anche comportato uno scarsa caratterizzazione dei personaggi, che, al più, si possono identificare con degli stereotipi descrivibili con pochi termini. Quelli della sinossi, per esempio, dicono già tutto: lo scienziato, il giovane annoiato dalla vita. A questi possiamo aggiungere il pronipote tendenzialmente tracotante e l’esperto capitano.
È sicuramente uno stile di scrittura a cui ci si deve abituare per riusicre ad apprezzare il libro.
Personalmente ho trovato interessante scoprire che Salgari aveva pensato a una sorta di antenato della televisione e che aveva indovinato con una certa precisione certe evoluzioni politiche. D’altra parte si spinse troppo in là immaginando delle vere e proprie città sottomarine e dei tunnel che portano con relativa facilità al Polo Nord.
Molto intrigante la rappresentazione di un mondo che non può più fare a meno dell’elettricità, le conseguenze che ciò può avere sull’uomo e le implicite deduzioni sull’evoluzione (e, forse, la futura involuzione?) della specie.
Le meraviglie del Duemila si è rivelato a me poco congeniale nel modo di narrazione e questo ha pressoché del tutto compromesso il godimento della lettura. Lo ritengo, in ogni caso, uno sforzo apprezzabile per immaginativa.
See you soon cyberspace cowboy…
Bibliografia:
Emilio Salgari, Le meraviglie del Duemila, [s.l.],
Suisse Book Edizioni : Crescere Edizioni, 2019
Ludo, ignoravo completamente l'esistenza di questo romanzo.
RispondiEliminaNon è il mio genere e non amo Emilio Salgari, però il tuo post è davvero interessante.
Grazie!
Non avevo mai letto Emilio Salgari perché ero a conoscenza solo del suo ciclo de La tigre della Malesia, che non mi ispirava minimamente. Sono lieta di aver avuto l'opportunità di familiarizzare almeno una volta con l'autore attraverso un'opera di fantascienza, che rientra più nelle mie corde.
EliminaMi ha sempre stupito la capacità di certi scrittori "classici" di immaginare mondi futuri. È una cosa sconvolgente per me. Grazie per la segnalazione, ne parlerò ai miei alunni. :)
RispondiEliminaSicuramente questo romanzo di fantascienza è stata una sorpresa inaspettata. Non immaginavo che Salgari si fosse messo alla prova con questo genere.
EliminaIgnoravo completamente che Salgari avesse osato spingersi così lontano ... non so se potrebbe piacervi, pur amando moltissimo la fantascienza. Come hai detto tu credo però sia bello vedere un grande autore cimentarsi in qualcosa di così diverso, sperimentare, mettersi in gioco con qualcosa di completamente diverso!
RispondiEliminaSo che non è il post adeguato ma vorrei domandarti una curiosità ... hai visto il nuovo rifacimento di Emma? Se si, cosa ne pensi? 😊
Se ami moltissimo la fantascienza, potrebbe non piacerti: Salgari usa il genere per costruire un romanzo che concede troppo spazio all'elencazione delle invenzioni del futuro, riducendo l'intreccio all'osso, quasi a zero.
EliminaVidi Emma diversi messi fa ormai. Ricordo che lo trovai un film molto teatrale. Credo che sia nella regia che nel montaggio abbiano voluto trarre vantaggio dalle abilità di mimica facciale di Anya Taylor-Joy e dalla fortissima presenza scenica di Bill Nighy, che si è calato nei panni di Mr Woodhouse perfettamente, e, in minor misura, di Miranda Hart (Miss Bates).
Su Salgari allora credo che passerò per il momento, magari in futuro ... Per Emma ... Concordo su tutta linea!
EliminaNon conoscevo questo titolo, dalla trama sembrava molto interessante, ma la tua recensione ha fatto emergere degli elementi negativi che invece per me sono punti importanti da sviluppare, credo che questa volta passerò ;)
RispondiEliminaBuone prossime letture!
Nemmeno io avevo idea che Salgari avesse scritto un romanzo di fantascienza. Non credo sia la sua prova migliore.
EliminaRicordo che "Parigi nel XX secolo" di Verne mi aveva stupito tanto per l'incredibile lungimiranza dell'autore nell'immaginare gli anni 60 dal XIX secolo. Questo qui mi pare simile da quel punto di vista, anche se da come dici tu da un punto di vista narrativo non è un granché mi incuriosisce molto!
RispondiEliminaNon conoscevo il titolo di Verne che hai citato tu.
EliminaLe meraviglie del Duemila è sicuramente curioso. Sono lieta di averlo letto, non fosse altro perché è l'unico lavoro di Salgari che abbia mai preso in mano e confesso che gli altri suoi titoli non mi ispirano molto.
In effetti neanche a me Salgari ispira particolarmente, l'unico suo libro che ho letto, un'avventura della serie dei Pirati della Malesia, credo, è stato una delusione! Però questi libri scritti tanto tempo fa che parlano di futuri remoti che per noi sono il presente, se non già il passato, mi incuriosiscono sempre moltissimo!
EliminaAllora, e se ti interessa la fantascienza, mi sento di consigliarti Solaris di Stanislau Lem.
EliminaGrazie, lo conosco di nome, lo inserisco in WL!
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