Robert Heinlein, Starship troopers

 

Johnny Rico non aveva mai davvero pensato di arruolarsi e certamente non nella fanteria. Ora, però, deve cercare di sopravvivere a un addestramento più duro di qualsiasi cosa abbia mai immaginato. Una volta fuori, poi, si trova tra le fila dell’esercito della Federazione terrestre a dover combattere gli Aracnidi, alieni decisi a sterminare l’umanità.

Come è già capitato in precedenza, approdai a questa opera grazie all’articolo dedicato ai più influenti romanzi di fantascienza su “Book riot”.

Starship troopers è un libro estremamente controverso del 1959 che valse a Heinlein il suo secondo premio Hugo. Concepito dall’autore come romanzo per ragazzi, il manoscritto fu inizialmente rifiutato dalla Scribner, quindi fu pubblicato sul “The magazine of fantasy and science fiction” in due parti e, infine, in formato libro, dalla casa editrice Putnam.

Ci troviamo in un futuro non precisato in cui l’umanità si è diffusa nell’intero sistema solare e oltre. Esiste una Federazione terrestre governata da una élite militare e in cui solo coloro che hanno completato il servizio nell’esercito ottengono la cittadinanza e il diritto di voto. Questi individui hanno dimostrato, attraverso un impegnativo servizio militare, di anteporre il benessere del gruppo al proprio interesse e, secondo il principio per cui autorità e responsabilità devono eguagliarsi, sono preparati a rispondere con la propria vita per le scelte che compiono e che si ripercuotono sull’intera società. Questo sistema è universalmente accettato perché — sostanzialmente — funziona, garantendo un governo stabile e benevolo.

La società è impregnata di un senso morale che è un’elaborazione dell’istinto di sopravvivenza. L’individuo non nasce con un’innata moralità, ma esclusivamente con l’istinto di sopravvivere e questo va plasmato in una coscienza in cui il beneficio personale non è mai più importante dell’amore per la famiglia, il dovere verso la patria e la responsabilità nei confronti dell’umanità. La morale è, così, radicata nell’istinto di sopravvivenza e, in base a ciò, le punizioni corporali sono impiegate per ‘coltivare’ opportunamente la coscienza delle persone, facendo leva sullo stesso istinto ala sopravvivenza.

La società descritta nel romanzo non viene presentata come distopica, ma semplicemente come una realtà possibile e una in cui l’umanità crede intrinsecamente e naturalmente, così che la finzione narrativa è decisamente credibile dal punto di vista del lettore.

Starship troopers è considerato uno dei primi esempi di fantascienza bellica, ma è soprattutto un romanzo di formazione di ambientazione fantascientifica. Seguiamo Johnny dapprima studente dell’ultimo anno alle scuole superiori, poi recluta al campo di addestramento della fanteria, quindi cadetto per diventare militare di professione fino a essere nominato Tenente in seconda del proprio plotone (spero di non aver fatto strafalcioni con i gradi militari tra inglese e italiano).

A prescindere dai contenuti, che tanto fanno discutere, Starship troopers è davvero interessantissimo da leggere proprio per tutte quelle problematiche teorie sulla filosofia morale che ne stanno alla base. Teorie che, quasi certamente, erano condivise da Heinlein il quale, prima di dedicarsi alla scrittura, si era diplomato all’Accademia navale ed era stato membro della Marina statunitense. In questa ottica gli insegnanti di Storia e Filosofia morale di Johnny — rigorosamente veterani — altri non sarebbero che delle reincarnazioni dello stesso autore.

Per quanto mi riguarda, consigliato proprio perché controverso.

Starship troopers è stato adattato e riadattato sullo schermo varie volte. La trasposizione più nota è quella del 1997, che non ho il coraggio di guardare perché, da quello che mi è stato riferito, è intrisa di una vena satirica che rende l’atmosfera di fondo molto diversa dall’opera originale.

See you soon cyberspace cowboy…

Bibliografia e link:
Robert A. Heinlein, Starship troopers, New York, ACE, 2010
Articolo citato su “Book riot”: https://bookriot.com/the-most-influential-sci-fi-books-of-all-time/

Commenti

  1. Anche a me hanno detto che il film, seppur molto bello, è anche molto diverso dal libro proprio nella sua filosofia. Purtroppo ho visto - caso raro - solo il film.

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    1. Se capita, consiglio certamente il libro perché è davvero interessante per le teorie sulla filosofia morale, il concetto di pace e violenza.

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  2. Io ho visto un film, immagino sia quello del 1997, non ne sono sicura, in ogni caso nel film che ho visto io, onestamente non ricordo se c'era o no una vena satirica, perché lo ricordo pochissimo, se non che lo trovai davvero molto brutto. Non avevo idea provenisse da un libro, e adesso non posso negare di essere curiosa, perché da come lo descrivi tu mi sembra invece molto interessante!

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    1. Secondo me il libro è molto interessante. Credo che il film sia un po' una pietra miliare degli anni Novanta e, da quello che ho capito, ispirò anche tutta una serie di videogiochi splatter.

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  3. Vidi il film e quello mi piacque. Dopo aver letto il tuo post però sono incuriosita anche dal libro seppur la fantascienza non sia il mio genere. Lo aggiungerò all'infinito elenco dei volumi da leggere.

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    1. Per quanto riguarda il film, sono un po' indecisa. So che è una pietra miliare, però, quindi ci potrei fare un pensierino. Il romanzo è molto interessante, soprattutto per quanto riguarda le teorie sulla morale, il concetto di violenza e di pace.

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