Psycho-pass (2012-) di Katsuyuki Motohiro e Naoyoshi Shiotani

Ammettere di essere arrivata tardi alla festa è un eufemismo. Era il 2012...

Psycho-pass è un anime a tema investigativo ambientato nel XXII secolo in un Giappone cyberpunk. In questo scenario ad amministrare la giustizia è il Sistema Sibyl, che non giudica le persone per quello che fanno e attraverso regolari processi, bensì per quello che sono tramite esame psicologico. Da questo viene ricavato lo Psycho-pass, un quadro complessivo della salute psichica della persona.

Il trailer della versione doppiata in inglese (senza spoiler, non ho trovato di meglio):

Lo Psycho-pass si compone di vari elementi. I due principali sono il coefficiente di criminalità e il tono (hue). Le persone con coefficiente di criminalità da 0 a 99 sono considerate psicologicamente ‘equilibrate’ e compatibili alla vita in società (anche se i valori da 85 a 99 sono, comunque, ritenuti preoccupanti); quelle con coefficiente da 100 in su sono considerate criminali latenti. Queste ultime sono perseguite, a prescindere dal fatto che commettano atti criminali o meno, e sono generalmente rinchiuse in centri di correzione. Il tono è un colore che fornisce un'idea complessiva del benessere psichico di una persona. I colori azzurro e rosa sono considerati toni indice di ‘buona salute’, gli altri colori, quelli scuri in particolare, sono tonalità torbide, segno di deterioramento del benessere psichico di una persona, per cui viene consigliata o imposta la terapia. Per quanto di natura diversa, coefficiente e tono possono essere considerati valori direttamente proporzionali: al crescere del coefficiente di criminalità il tono si fa più scuro.

Nell'anime si seguono le vicende degli agenti del Dipartimento di pubblica sicurezza, a cui fa capo proprio Sibyl. Questi sono, di fatto, delle pedine del Sistema e, inevitabilmente, prima o poi, incominciano a porsi delle domande: si chiedono se quello che fanno sia giusto, che cosa è Sibyl e se sia davvero l'unico mezzo che rende possibile vivere in una società benestante e relativamente pacifica. È proprio grazie a Sibyl, infatti, che il Giappone è rimasto l’unico paese sulla Terra a non essere dilaniato da conflitti e guerre civili.

La particolarità del Dipartimento di pubblica sicurezza è che, tra i propri agenti, impiega anche criminali latenti, enforcers, per lo più usati per 'stanare' i propri simili, così da preservare lo Psycho-pass cristallino degli ispettori. Il contatto con criminali o l’esposizione a situazioni di particolare stress possono, infatti, guastare lo Psycho-pass delle persone. Per evitare che questo accada il lavoro sporco, all’interno del Dipartimento, è lasciato agli enforcers, che sono opportunamente paragonati a dei cani da caccia.

Con il progredire della storia si scoprirà in che cosa consiste realmente Sibyl e come il suo controllo si estende ben oltre l’amministrazione della giustizia, dominando praticamente ogni aspetto della vita delle persone.


Psycho-pass
è un anime originale che si compone di varie serie e film, secondo il prospetto seguente:

Questa tavola è una rielaborazione e un ampliamento di quella trovata qui

Psycho-pass è stato ideato e creato da Gen Urobochi, che ha sceneggiato la gran parte degli episodi della prima serie e alcune delle produzioni successive e ha partecipato, a vario titolo, in diverse tra le uscite dell’anime. L’impronta più profonda Urobochi l’ha lasciata nella prima serie, che è da molti considerata il migliore prodotto dell’intero progetto Psycho-pass.

Uscita nel 2012, la prima serie ha per protagonisti l’ispettore novellino Akane Tsunemori e l’enforcer Shinya Kōgami e si focalizza su caratterizzazione e riflessioni filosofiche. Akane è una giovane inesperta, ingenua e, tutto sommato, realista, una persona dallo Psycho-pass perfetto e perfettamente inserita nella società. Shinya è un criminale latente indurito dall’esperienza, un’idealista intrappolato nell’oscurità che lui stesso ha ricercato. Le loro personalità superficialmente discordanti lei più razionale di quanto sembri e lui più romantico di quanto potrebbe apparire sono esplorate mostrando i differenti approcci ai casi affrontati e al modo di rapportarsi all’antagonista principale, solo per poi giungere alla conclusione che i due tendono a guardare alla realtà in modo simile e a volere le stesse cose, ma si trovano a tratti diversi dello stesso percorso. Due personaggi che, senza diventare stereotipati, sono però investiti di un simbolismo e da una tale carica drammatica da risultare, talvolta, quasi figure teatrali.

Quanto ai temi, sono indagati, tra gli altri, gli aspetti di una società che decide di sottomettersi volontariamente a un potere autocratico e la perdita di valore fino, in alcuni casi, all’annullamento del libero arbitrio.

Mi sento di consigliare la prima serie un po’ a chiunque sia anche lontanamente ispirato dall’idea di fondo e dalla sinossi. Ha anche il pregio di essere auto-conclusiva. Da segnalare, per precauzione, che la serie è violenta e non mancano scene con dettagli raccapriccianti.

I prodotti successivi si differenziano dalla prima serie e si concentrano su aspetti diversi: il worldbuilding nella seconda serie, gli emarginati e i dissidenti della società nella terza, per fare due esempi. La seconda serie e i successivi quattro film sono auto-conclusivi e il quarto film serve da antefatto per la terza serie. La terza serie e First inspector (il quinto film) sono collegati e introducono delle trame che non vengono concluse e saranno — idealmente — riprese nella prossima produzione dell’anime (non ancora annunciata.)

E veniamo alla nota dolente: la distribuzione. Al momento Psycho-pass non è disponibile su alcuna piattaforma streaming in Italia e, per quel che ne so, nella gran parte degli stati europei. In Italia, per la Dynit, è uscita la prima serie in DVD e Blue-Ray, divisa in due stagioni e in altrettanti cofanetti. Per la seconda serie e Psycho-pass: the movie bisogna rivolgersi al mercato europeo e, per i prodotti successivi, a quello nordamericano, adattandosi a doppiaggio o sottotitoli in altre lingue e incorrendo in eventuali tasse doganali. Ci sono, naturalmente, vie traverse facili da trovare per riuscire a vederlo...


Come si potrebbe evincere da questo post, Psycho-pass è diventato un’ossessione. Sono stata probabilmente l’ultima ad approdarvi, ma spero di aver incuriosito ulteriori potenziali spettatori o di condividere questa fissazione.

See you soon cyberspace cowboy…

Link:
Il trailer della prima serie (doppiata in inglese): https://www.youtube.com/watch?v=YzuJnyebc40
Psycho-pass Wiki Fandom: https://psychopass.fandom.com/wiki/Psycho-Pass_Wiki
La tavola che riassume le uscite dell’anime Psycho-pass è una rielaborazione di quella trovata qui: https://www.reddit.com/r/Psychopass/comments/dv5i93/psychopass_faq_and_general_information/
https://www.animenewsnetwork.com/review/psycho-pass/sinners-of-the-system/case.1/.138865
https://www.animenewsnetwork.com/review/psycho-pass/sinners-of-the-system/case.2/.143410
https://www.animenewsnetwork.com/review/psycho-pass/sinners-of-the-system/.144596

Commenti

  1. Il tuo post è bellissimo ed esaustivo. Che tu ti sia appassionata è fuor di dubbio, si capisce perfettamente.
    Ma posso dirti che mi inquieta parecchio? non il fatto che tu ti sia appassionata a una cosa così complicata, ma la trama ^-^
    Se dovessimo assegnare davvero i colori credo che al momento la maggioranza sarebbe davvero scura. Forse sono disfattista io e siamo invece tutti rosa e azzurri ;-)

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    1. La trama è piuttosto inquietante, in effetti. Si tratta di un anime piuttosto avvincente, però, quindi ti prende.

      Penso che il mio coefficiente di criminalità potrebbe anche avere un valore nella norma, ma sicuramente il mio tono sarebbe di rado rosa o azzurro.

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  2. Adoravo questa serie!! A parte che ero innamorata di Shinya (ma come si fa a non innamorarsene?) ma la trama era interessantissima e io ci ero entrata in fissa tantissimo! Mi ricordo di aver visto solo le prime due stagioni poi però avevo perso interesse negli anime in generale quindi non sapevo come fosse andata a finire xD Questo post è stato molto utile per risolvere le mie lacune!

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    1. Alla prima serie, divisa in Italia in due stagioni, sono seguite altre serie e film. Questi prodotti differiscono tutti l'uno dall'altro e i personaggi centrali cambiano (anche se, in un certo senso, Akane e Shinya rimangono i protagonisti putativi dell'intero anime, pure quando non appaiono.)

      A me sono piaciute tutte le uscite di Psycho-pass e le consiglio, ma è bene specificare che non hanno nulla a che vedere con la prima serie. Sembra proprio che gli sviluppatori abbiano sempre voluto sperimentare con nuovi approcci e punti di vista.

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  3. "Tema investigativo ambientato nel XXII secolo in un Giappone cyberpunk" mi avevi già conquistata così.
    Comunque post molto interessante, non la conoscevo e ora voglio provare a vederla. Perché queste cose belle in Italia non hanno mai il giusto riconoscimento e sono sempre difficili da trovare? :'( :'( :'( :'(

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    1. Psycho-pass si riesce a trovare piuttosto facilmente, partendo da una semplice riga nella maschera di un motore di ricerca online.

      Io lo consiglo tutto, ma specialmente la prima serie.

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