Kidō Okamoto, The curious casebook of inspector Hanshichi. Detective stories of old Edo (Detective Hanshichi. Misteri e indagini nell'antica Edo)


Il titolo dice già metà di tutto: si tratta di racconti a tema investigativo ambientati alla fine del periodo Edo (1603-1868), al tramonto dello shogunato, prima che il potere passasse direttamente nelle mani dell’imperatore. Un periodo in cui esistevano ancora i samurai, il calendario era quello tradizionale e l’elemento sovrannaturale faceva parte della quotidianità. È in questo ambiente che l’ispettore Hanshichi svolge le proprie indagini del mistero.

La mia edizione è una selezione di racconti tradotta in lingua inglese. In Italia, O Barra O Edizioni ha in catalogo un paio di edizioni che dovrebbero essere traduzioni dall’inglese di quella che ho letto io. I titoli sono: Detective Hanshichi. Misteri e indagini nell'antica Edo e Detective Hanshichi. Indagini nelle strade di Edo.

Si tratta di un’opera classica della narrativa giapponese dell’inizio del Novecento, che gode di notevole popolarità in patria ed è stata più volte adattata in film e serie televisive. L’autore, figlio di un samurai che seppe cavalcare l’onda del cambiamento all’inizio dell’era Meiji (1868-1912), si ritrovò con un bagaglio di conoscenze di cultura tradizionale e storia che sfruttò nella creazione dei racconti dedicati alle indagini dell’ispettore Hanshichi, serializzati dal 1917 al 1937. Uno degli intenti di Okamoto era, in effetti, proprio quello di far conoscere ai lettori un Giappone del passato prossimo che era, ormai, quasi del tutto dimenticato a seguito delle numerose innovazioni e degli influssi occidentali.

Personalmente ho proprio trovato nella scoperta del tardo periodo Edo il valore di questo libro. Per quanto riguarda la costruzione dei casi, d’altro canto, a volte gli indizi non sono condivisi o l’intuizione di Hanshichi contribuisce in misura esagerata alla loro risoluzione, rendendo l’esperienza del lettore meno intrigante e coinvolgente. È decisamente più interessante concentrarsi sulla descrizione della società dell’epoca, sulle festività tradizionali, le credenze spirituali, i riferimenti ai luoghi, alcuni dei quali esistono ancora e portano gli stessi nomi nell’odierna Tokyo.

Il quadro che ne fuoriesce è sicuramente illuminante. Al tramonto di un lungo periodo di tempo in cui gli uomini che avevano intrapreso la via della spada erano stati sia degli abili combattenti, che persone d’onore e colte, ritroviamo dei samurai che sono molto più umani e fallibili di quanto ci aspetteremmo. Le donne, a prescindere dalla classe sociale, possono essere più o meno intelligenti, più o meno astute, più o meno capaci di complottare, ingannare e uccidere, ma emergono sempre come facilmente impressionabili, specialmente quando si inserisce il possibile elemento sovrannaturale. Hanshichi indaga tra guerrieri, sacerdoti, prostitute, attori del teatro kabuki, artigiani, domestici, commessi, riportando alla luce modi di vivere che, di lì a poco, avrebbero cessato di esistere o la cui natura sarebbe cambiata profondamente.

Il libro lo consiglio ai curiosi e appassionati di un Giappone dei tempi andati, nonché a chi è interessato ai racconti investigativi vecchio stile, sia da un punto di vista dei temi che della struttura narrativa. La scrittura, così come è resa in traduzione, è molto moderna e scorrevole, con periodi brevi, senza fronzoli e poche descrizioni, quindi risulta molto accessibile.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia:
Kidō Okamoto, The curious casebook of inspector Hanshichi. Detective stories of old Edo, Honolulu, University of Hawaiʻi Press, 2007

Commenti

  1. La copertina dell'edizione inglese è bellissima.

    Direi che mi intriga molto. Non amo particolarmente i racconti ma vista la mia recente curiosità per il Giappone devo dire che questo libro mi sembra una lettura davvero valida.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me piace anche la grafica della copertina italiana. Credo, tra l'altro, che sia in custodia editoriale. Pregievole l'iniziativa di O Barra O Edizioni, visto che l'edizione in lingua inglese viene stampata solo su richiesta e io sono riuscita a leggerla solo perché è disponibile nella biblioteca in cui lavoro.

      Sicuramente è molto interessante se si è incuriositi dal tardo periodo Edo.

      Elimina
  2. Mi ispira tantissimo! Proprio per i motivi che dici tu, mi affascina l'idea di questo mondo ormai scomparso, e mi intriga che l'autore abbia deciso di raccontarlo tramite dei gialli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente raccontare il periodo Edo attraverso racconti del mistero è risultata una mossa vincente e rende la lettura intrigante.

      Elimina
  3. Nemmeno il più celebre Holmes condivideva volentieri i suoi ragionamenti, per cui credo che quello non sia un grosso problema. La difficoltà potrebbe essere quella di calarsi in un'epoca e una cultura così differente...
    Ma quindi 'l'edizione inglese è una traduzione dall'italiano? Ho capito bene? Strano che siamo arrivati prima...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'edizione italiana è una traduzione di quella inglese, per quello che ho capito. La cosa interessante di quella italiana è che è distribuita regolarmente sul mercato, mentre quella inglese è stampata su richiesta.

      Elimina

Posta un commento