N. K. Jemsini, The obelisk gate (Il portale degli obelischi)


È incominciata l’ultima Stagione, il cielo è oscurato da nubli di cenere che continua, inesorabilmente, a cadere. Essun ha trovato una briciola di stabilità in una comunità che vive sottoterra dove si è anche imbattuta in qualcuno di importante in una delle sue vite passate. Non è, però, riuscita a ritrovare la figlia, Nassun, che ora emerge come una delle protagoniste principali degli ultimi giorni dell’umanità sulla Terra spezzata.

Per chi fosse interessato, questo romanzo è edito in italiano da Mondadori con titolo Il portale degli obelischi.


The obelisk gate
è il secondo romanzo della The broken Earth trilogy. Scrissi del primo, The fifth season, qui.

In questo romanzo la Terra continua ad affliggere l’umanità con le piaghe della Stagione che durerà migliaia di anni, raggiungendo probabilmente il fine ultimo: l’estinzione dell’umanità. La cosa più agghiacciante è che questa particolare Stagione è stata innescata da un uomo... Perché? E c’è una spiegazione dietro l’ira terrestre e le Stagioni? In The fifth season scoprimmo dell’esistenza di una tradizione secondo cui l’uomo, nella sua evoluzione, abusò così tanto della Terra, che questa non poté che rivoltarglisi contro con le armi della natura, assicurandosi che l’umanità non progredisse mai oltre una certa soglia. In The obelisk gate ci viene rivelata un’altra azione dell’umanità giudicata imperdonabile, che, però, è forse anche la chiave per capire come ritrovare un equilibrio con la Terra.

Per quanto riguarda il mio gusto personale, credo che uno dei più grandi pregi di questo romanzo sia la scorrevolezza. Mi spiego: la storia è talmente drammatica, crudele, pure deprimente, che se non avessi trovato la scrittura scorrevole, non avrei concluso il libro. L’altra faccia della medaglia: non trovo che sia scritto benissimo, a livello di prosa.

Il punto forte di The obelisk gate sono la struttura della narrazione e le idee che l’autrice vi ha infuso, la creazione di un mondo e di personaggi credibili, dalla moralità grigia, più grigia di quanto non fosse in The fifth season, in cui nessuna 'razza' può considerarsi innocente e solo vittima. Se nel primo capitolo della trilogia gli orogeni erano solo i perseguitati, discriminati, in questo libro viene accennato — appena — un loro passato oscuro.

Personalmente ho trovato più eletrizzante The fifth season di The obelisk gate, ma immagino che questa sia la sorte di tanti secondi volumi in opere concepite per essere trilogie. A tal proposito, vorrei che le trilogie non fossero così popolari perché allora, con tutta probabilità, la Jemisin sarebbe riuscita a scrivere un’opera in unico volume, magari lungo, ma pur sempre uno. Più mi addentro in The broken Earth più ho l’impressione che l’intera storia avrebbe potuto essere ideata per essere pubblicata in un unico libro, senza perdere alcunché della sua potenza, anzi guadagnandone.

See you soon cyberspace cowboy…

Bibliografia e link:
N. K. Jemisin, The broken Earth trilogy, Volume 2, The obelisk gate, New York, Orbit, 2016

Commenti

  1. Sono da sempre affascinata dagli scrittori che riescono a creare questi mondi. È vero che la struttura finisce con l'essere ogni volta simile a quanto è già stato inventato, ma combinare elementi ormai della tradizione in modo nuovo è davvero notevole.

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    1. Sicuramente l'autrice è riuscita a ricombinare i soliti topoi con maestria ed è riuscita a risultare attuale.

      I romanzi sono molto incentrati su i personaggi... e per fortuna, per quanto mi riguarda, perché la storia in se stessa è così dura, che se non fosse per i protagonisti e la scorrevolezza, probabilmente l'avrei abbandonata.

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  2. Ormai le trilogie che siano fantasy, fantascienza o romanzo storico sembrano aver preso il sopravvento così come le serie infinite . Non metto in dubbio che ci siano casi in cui sia corretto uscire con una trilogia per la completezza della narrazione, però purtroppo devo constatare che sempre più spesso l'unica logica seguita da autori e case editrici è puramente commerciale e questo avviene a discapito della storia che risulta così allungata e a tratti banale.

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    1. Non posso che concordare con quello che hai scritto. Speriamo che nel prossimo futuro la trilogia non sia più solo uno status symbol di alcuni generi e la smetta di essere così popolare.

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  3. Interessante, ho l'ebook del primo da un po' di tempo, ma altri libri gli sono passati davanti XD
    La tua analisi mi ha incuriosito, apprezzo che abbia creato dei personaggi credibili e sono solo buoni o cattivi, ormai non sopporto più i libri con protagonisti inconsistenti o poco realistici.
    Nonostante i difetti, credo che gli darò un'occasione.
    Buone letture!

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    1. Il primo è molto particolare a partire dalla narrazione in senconda persona per arrivare a come la Jemisin rielabora temi di attualità nella narrazione. Visto che già lo possiedi, ti consiglio di dargli un'occhiata.

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