Susanna Kearsley
Susanna Kearsley sta diventando una delle mie autrici certezza e scaccia-pensieri dell'ultimo periodo: quando non so cosa leggere e ho bisogno di un libro che coccoli il mio animo, le sue opere tendono a rappresentare una valida risposta alle mie esigenze. Ciò è così vero, che ho finito per collezionare diversi dei romanzi scritti dalla Kearsley, anche se, per ora, ne ho letti solo tre (potrei presto buttarmi sul quarto, però... incomincio a sentire il richiamo della comfort zone.)
Conobbi la Kearsley qualche anno fa, grazie alla pubblicazione in Italia di Come il mare d'inverno, che rimane l'unico romanzo pubblicato in Italia dell'autrice canadese.
Come il mare d'inverno
Carolyn McClelland, autrice di romanzi storici di successo, è alle prese con il nemico più temibile per chi fa il suo mestiere: il blocco dello scrittore. Decide quindi di andare a trovare la propria agente in Scozia, sperando in qualche utile consiglio. Un giorno, girovagando in cerca d'ispirazione, viene magneticamente attratta dalle rovine di un castello a picco sul mare: è il castello di Slains, e Carolyn ne resta stregata. Quel luogo le dà un brivido sottile, non solo per la sua rude, aspra bellezza ma soprattutto perché le è in qualche modo, incomprensibilmente, familiare. Accantonando quella vaga inquietudine, stabilisce di farne il teatro del suo prossimo libro, una struggente e romantica vicenda ambientata ben tre secoli prima, ai tempi della sollevazione scozzese contro la Corona inglese. La protagonista sarà una donna, Sophia, innamorata di un ufficiale dagli occhi color del mare d'inverno, con cui vivrà una travolgente, tragica passione. Con l'intento di calarsi appieno nell'atmosfera, Carolyn si stabilisce in un cottage di quel pittoresco lembo di terra e allaccia una serie di conoscenze che si prestano volentieri a offrirle il proprio contributo. Tra questi, il padrone di casa e, soprattutto, l'affascinante figlio Graham. Appassionandosi sempre più alla protagonista Sophia, Carolyn si mette all'opera e di colpo tutto le viene fin troppo facile: dialoghi, vicende, ambienti sembrano prendere forma da soli e i personaggi paiono vivere di vita propria...
Carolyn McClelland, autrice di romanzi storici di successo, è alle prese con il nemico più temibile per chi fa il suo mestiere: il blocco dello scrittore. Decide quindi di andare a trovare la propria agente in Scozia, sperando in qualche utile consiglio. Un giorno, girovagando in cerca d'ispirazione, viene magneticamente attratta dalle rovine di un castello a picco sul mare: è il castello di Slains, e Carolyn ne resta stregata. Quel luogo le dà un brivido sottile, non solo per la sua rude, aspra bellezza ma soprattutto perché le è in qualche modo, incomprensibilmente, familiare. Accantonando quella vaga inquietudine, stabilisce di farne il teatro del suo prossimo libro, una struggente e romantica vicenda ambientata ben tre secoli prima, ai tempi della sollevazione scozzese contro la Corona inglese. La protagonista sarà una donna, Sophia, innamorata di un ufficiale dagli occhi color del mare d'inverno, con cui vivrà una travolgente, tragica passione. Con l'intento di calarsi appieno nell'atmosfera, Carolyn si stabilisce in un cottage di quel pittoresco lembo di terra e allaccia una serie di conoscenze che si prestano volentieri a offrirle il proprio contributo. Tra questi, il padrone di casa e, soprattutto, l'affascinante figlio Graham. Appassionandosi sempre più alla protagonista Sophia, Carolyn si mette all'opera e di colpo tutto le viene fin troppo facile: dialoghi, vicende, ambienti sembrano prendere forma da soli e i personaggi paiono vivere di vita propria...
(Sinossi ripresa dalla seconda di copertina della mia edizione.)
Come il mare d'inverno mi è piacque molto e fu un po' una rivelazione. Apprezzai tantissimo il modo di caratterizzare Carolyn: pochi
riferimenti che mi avevano, comunque, dato l'idea di un personaggio romantico
contemporaneo. Le vicende che riguardavano Carolyn mi presero a tal punto che finii per leggere con maggiore
interesse la sua storia che non quella di Sofia alla quale, a partire da circa
la metà del
romanzo, viene lasciato più spazio. Questo, ho scoperto più avanti, è uno dei tratti che mi discosta dalla maggior parte dei lettori (delle lettrici, a dire il vero) di Susanna Kearsley, che, nei libri che si snodano su due epoche, tendono soprattutto ad appassionarsi ai racconti ambientati nel passato: io — sorprendentemente — mi sento più coinvolta dai protagonisti del presente.
Per quanto riguarda l'ambientazione, la Scozia, devo dire che già all'epoca (siamo nel 2010) ci ero piuttosto affezionata perché ci avevo lavorato per diversi mesi qualche tempo dopo gli studi universitari. Avevo avuto l'opportunità di vedere molti dei paesaggi che richiamano quelli descritti nel romanzo della Kearsley e ne ero rimasta affascinata.
Per quanto riguarda l'ambientazione, la Scozia, devo dire che già all'epoca (siamo nel 2010) ci ero piuttosto affezionata perché ci avevo lavorato per diversi mesi qualche tempo dopo gli studi universitari. Avevo avuto l'opportunità di vedere molti dei paesaggi che richiamano quelli descritti nel romanzo della Kearsley e ne ero rimasta affascinata.
Dopo aver letto Come il mare d'inverno decisi di non farmi sfuggire il successivo libro della Kearsley, pubblicato per la prima volta nel 2011. Mi ero messa in testa che sarebbe stato più sicuro aspettare l'uscita di The rose garden anziché leggere i libri pubblicati precedentemente perchè la scrittura tende a migliorare con il passare del tempo...
The rose garden
Eva Ward ritorna nell’unico posto al quale sente di appartenere, la vecchia casa sulla costa della Cornovaglia, alla ricerca della felicità nei ricordi delle estati di quando era bambina. Qui trova voci misteriose e sentieri nascosti che la catapultano non solo nel passato, ma anche tra le braccia di un uomo che non appartiene al suo tempo. Eva si troverà a dover affrontare i propri fantasmi nel presente, oltre a quelli nel passato. Mentre incomincerà a chiedersi qual è il suo posto nel proprio tempo, si renderà conto di dover decidere dove si sente davvero a casa.
Eva Ward ritorna nell’unico posto al quale sente di appartenere, la vecchia casa sulla costa della Cornovaglia, alla ricerca della felicità nei ricordi delle estati di quando era bambina. Qui trova voci misteriose e sentieri nascosti che la catapultano non solo nel passato, ma anche tra le braccia di un uomo che non appartiene al suo tempo. Eva si troverà a dover affrontare i propri fantasmi nel presente, oltre a quelli nel passato. Mentre incomincerà a chiedersi qual è il suo posto nel proprio tempo, si renderà conto di dover decidere dove si sente davvero a casa.
(La sinossi è una traduzione,
leggermente modificata, di quella riportata sul retro del volume, in
inglese.)
Piacevole romanzo con la sempre
accattivante componente del viaggio nel tempo. Dopo Come il mare d'inverno, la Kearsley ci riporta ancora una volta ai tempi
dell’insurrezione giacobita, durante le lotte per riportare sul trono inglese gli
scozzesi Stuart. Eva incomincerà a viaggiare tra il presente e l’inizio del
Settecento dove incontrerà l’affascinante giacobita Daniel Butler, del quale
non potrà fare a meno di innamorarsi.
Uno degli aspetti più significativi
del romanzo si esplicita nel conflitto che vive la protagonista nel decidere
dove realmente appartiene, divisa come è tra passato e presente. Proprio per
questo l’autrice si concentra, in egual misura, a mostrarci la vita di Eva
tanto nell’Inghilterra contemporanea quanto in quella del XVIII secolo,
regalandoci un carosello di personaggi interessanti e avventure più e meno
originali. In questo lungo viaggio è quasi naturale che il lettore, insieme a
Eva, inizi a porsi delle domande sul significato di famiglia, di casa e dei
legami che uniscono le persone.
Per quanto questo romanzo mi sia piaciuto, vi ho
trovato per lo meno un difetto: Eva, secondo me, riesce ad adattarsi troppo
facilmente al passato. Penso sarebbe stato più credibile rendere maggiormente
problematica la vita di una persona che si trova scaraventata, d’improvviso, a
tre secoli di distanza dalla propria epoca. Ho trovato la scrittura più curata
che in Come il mare d'inverno e l’intreccio
ben costruito. A sentimento, tuttavia, preferisco il romanzo precedente perché mi sento più vicina ai personaggi (quelli del
presente, in particolar modo) e più coinvolta nei risvolti della trama. Ripeto,
però, The rose garden mi è parso
scritto meglio.
Appunto: la scrittura sarà anche migliorata, ma il libro mi ha presa di meno. Di recente, quindi, mi sono buttata su uno dei libri più vecchi della Kearsley, The splendour falls, del 1995, di recente riedito in U.K., per vedere che effetto mi avrebbe fatto...
The splendour falls
1205 - La città di Chinon è assediata dai nemici del re Giovanni, and e la sua giovane regina chiede a un fidato servitore di nasconderle i propri preziosi gioielli.
1205 - La città di Chinon è assediata dai nemici del re Giovanni, and e la sua giovane regina chiede a un fidato servitore di nasconderle i propri preziosi gioielli.
Emily Braden è affascinata dalla storia medievale della regina Isabella, e non riesce a resistere quando il cugino Harry, uno storico, suggerisce un viaggio a Chinon, nella Valle della Loira. Ma quando Harry svanisce, Emily incomincia a cercarlo e si imbatte in un altro mistero intrigante — una seconda Isabelle, una cameriera durante la Seconda guerra mondiale, con una propria tragedia e un suo tesoro da nascondere.
Mentre Emily esplora i tunnel labirintici dell'antica città, si ritrova ad avvicinarsi sempre più al mistero delle due Isabelle e dei loro segreti.
(La sinossi è una traduzione,
leggermente modificata, di quella riportata sul retro del libro.)
Praticamente il comfort book dell'estate 2014. L'ho amato, nonostante l'intreccio un po' all over the place e alcune ingenuità nell'evoluzione dei personaggi, immagino a causa del fatto che si tratti di uno dei primi volumi scritti dall'autrice.
Qui le vicende del passato rimangono praticamente inesplorate e ci si concentra sul presente. L'aura romantica è presente, come sempre, ma il mistero dela scomparsa di Harry arricchisce il romanzo di una componente investigativa, in un certo senso, che lo rende estremamente accattivante.
Questo è anche uno di quei libri che iniziano piano piano, dove è come se per pagine e pagine succedesse poco o niente. Purché la prosa sia bella scorrevole, io adoro i libri così: quelli che ti entrano dentro a passettini, per poi condurti, quasi all'improvviso, in un'avventura che non ti saresti aspettata di vivere.
Splendide le descrizioni di Chinon, come tutte le descrizioni della Kearsley, devo ammettere.
Il prossimo romanzo di Susanna Kearsley che potrei leggere è Named of the dragon, un altro vecchio titolo (1998) che mi ispira.
Qualcuno di voi ha letto qualcosa della Kearsley?
Praticamente il comfort book dell'estate 2014. L'ho amato, nonostante l'intreccio un po' all over the place e alcune ingenuità nell'evoluzione dei personaggi, immagino a causa del fatto che si tratti di uno dei primi volumi scritti dall'autrice.
Qui le vicende del passato rimangono praticamente inesplorate e ci si concentra sul presente. L'aura romantica è presente, come sempre, ma il mistero dela scomparsa di Harry arricchisce il romanzo di una componente investigativa, in un certo senso, che lo rende estremamente accattivante.
Questo è anche uno di quei libri che iniziano piano piano, dove è come se per pagine e pagine succedesse poco o niente. Purché la prosa sia bella scorrevole, io adoro i libri così: quelli che ti entrano dentro a passettini, per poi condurti, quasi all'improvviso, in un'avventura che non ti saresti aspettata di vivere.
Splendide le descrizioni di Chinon, come tutte le descrizioni della Kearsley, devo ammettere.
Il prossimo romanzo di Susanna Kearsley che potrei leggere è Named of the dragon, un altro vecchio titolo (1998) che mi ispira.
Qualcuno di voi ha letto qualcosa della Kearsley?
Bibliografia e URL:
Sito ufficiale di Susanna Kearsley: http://www.susannakearsley.com/
Susanna Kearsley, Come il mare d'inverno, [Milano], Sperling & Kupfer, 2010
Susanna
Kearsley, The rose garden,
Naperville, Sourcebooks, 2011
Susanna Kearsley, The splendour falls, London, Allison & Busby, 2012
Fantastico! Scusa l'entusiasmo da punti esclamativi ma stavo cercando proprio qualcosa del genere!!! Cercherò di leggere il titolo italiano il prima possibile, intanto grazie per questo spunto di lettura.
RispondiElimina@Nina Ovviamente c'è sempre l'altra faccia della medaglia:
RispondiEliminahttp://mornabooks.blogspot.it/2013/08/recensione-come-il-mare-dinverno.html
Tra l'altro, pare che nessuna biblioteca nella tua città lo tenga...
http://urlin.it/12cf04
Vedi un po' tu...
A me, in ogni caso, la Kearsley tende sempre a piacermi.
Non ho letto la recensione che hai linkato perché immagino che sia negativa: non mi piace leggere recensioni negative prima di affrontare un libro, ma la terrò presente per dopo nel caso in cui il libro non mi piacesse.
RispondiEliminaPer la reperibilità, mi inventerò qualcosa :D
Intanto grazie!
@Nina Le edizioni in lingua inglese dei libri di Susanna Kearsley, comunque, si trovano tutte piuttosto facilmente.
RispondiEliminaNo, non avevo ancora letto nulla di questa autrice, ma ora mi vado a recuperare almeno il titolo italiano perchè mi hai incuriosito!!
RispondiEliminap.s. ho ceduto sai ... ho comprato i primi due romanzi della Thirkell della Virago ... non ho proprio saputo resistere :D
Colpa tua!
xo
Endi
@Endi Per me la Kearsley è un po' l'autrice delle coccole...
RispondiEliminaPer quanto riguarda la Thirkell, credo davvero che le cpertine Virago siano meravigliose. Tra l'altro, se ricordo bene hanno quella consistenza da buttery feeling... POTERE DEL PACKAGING, VIENI A ME!
Lascia stare... ora poi che si avvicina man mano il freddo queste letture sono la ciliegina sulla torta, una volta tornata a casa... mi sa che in men che non si dica li acquisterò tutti!!!! Tanti saluti all'intenzione di risparmiare!!
RispondiElimina@Endimione Quando una Bookaholic diventa una Shopaholic...
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