Martyn Waites, The woman in black. The sequel. Angel of death


 
La Hammer ha commissionato il seguito della famosa storia di fantasmi di Susan Hill, The woman in black. Il risultato è la novella di Martyn Waites, Angel of death. E, giusto per non farsi mancare niente, la Hammer ha in produzione anche il film, in uscita nel 2014.

Ora, io ho un debole per le storie di fantasmi, sia che si tratti di manifestazioni spettrali che di fantasmi della mente; mi piacciono le atmosfere sinistre, l'idea di infestazione e apprezzo il fatto che, per la maggior parte, si tratti di racconti brevi che si possono leggere tutti in una volta, quando si ha un po' di tempo da dedicare alla lettura, magari durante un giorno libero.

Ho finito per procurarmi Angel of death esclusivamente perché si trattava del sequel de La donna in nero perché, di per sé, l'ambientazione del libro non mi ispirava e, nonostante i caratteri cubitali, superava le trecento pagine. Ma veniamo alla trama...

Inghilterra, Seconda Guerra Mondiale
Dei bambini, insieme a due insegnanti, Eve Parkins e Jean Hogg, fuggono da Londra e dai bombardamenti verso la più sicura campagna e... Eel Marsh House, dove qualcuno li sta aspettando, una donna, La donna in nero.
Ho esordito descrivendo questo libro come il seguito di The woman in black di Susan Hill, ma pare che sia la continuazione del film tratto da quel racconto. Dico pare perché non ho visto la produzione cinematografica, ma la cosa ha senso, visto che la Hammer ha in mano il franchise de La donna in nero.

Che cosa dire? L'ho trovato piacevole, ma mi sono addentrata nella lettura di Angel of death consapevole che non vi avrei trovato la scrittura particolarmente curata della Hill. Penso che chi abbia letto The woman in black e voglia ora immergersi nel racconto di Waites debba avere la stessa consapevolezza o potrebbe essere vittima di una cocente delusione.
Tanto per incominciare Waites ha una scrittura decisamente più lirica di contro a quella piuttosto impersonale della Hill, poi la struttura dell'intreccio di Angel of death è meno armoniosa e sobria di quanto non fosse quella di The woman in black. Mettere in evidenza le differenze tra i due libri e i due racconti, tuttavia, è controproducente: sono diversi, anche se viene usato il termine sequel e tanto vale esserne perfettamente coscienti per decidere se si vuole o meno legggere The angel of death.
  
Ripeto, a me il racconto è piaciuto, anche se poteva essere un tantino più originale.
 
Questa non è la prima volta che la Hammer collabora con una casa editrice, lo ha fatto per diversi racconti e romanzi dell'orrore e lo ha fatto, lo scorso anno, per la storia di fantasmi The greatcoat, scritta da Helen Dunmore. Sinceramente ho preferito quest'ultimo, ma non mancherò di tenere d'occhio future pubblicazioni della Hammer e di cercare nuove storie di fantasmi.

Bibliografia e URL:
Sito della Hammer: http://www.hammerfilms.com/ 
Sito di Martyn Waites:  http://www.martynwaites.com/index2.php 
Pagina dedicata a Angel of death sul sito della Random House: http://www.randomhouse.co.uk/editions/the-woman-in-black-angel-of-death/9780099588498 
Martyn Waites, The woman in black. The sequel. Angel of death, London, Arrow books in association with Hammer, 2013 
Pagina dedicata al film The woman in black. Angel of death sul sito della Hammer: http://www.hammerfilms.com/productions/film/filmid/376/the-woman-in-black-angel-of-death 

Commenti

  1. Molto interessante! Susan Hill è una scrittrice meravigliosa ed è un po' che penso di vedere il film che hanno tratto dal suo libro...

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  2. Mi hanno raccontato un po' il film e mi è parso di capire che sia piuttosto diverso dal libro. Ho sentito, però, che Daniel Radcliffe è stato molto bravo a interpretare Arthur Kipps.

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