In/Spectre


Mi piace vincere facile: ricomincio dall’intrattenimento giapponese.

In questo post mi dedicherò al fenomento In/Spectre, decisamente interessante per la natura proteiforme. Nasce come romanzo, dalla penna di Kyo Shirodaira, con titolo Invented inferenceletteralmente “conclusione inventata” — che suona sicuramente singolare e sospetto, trattandosi di un’opera mystery. Ne viene tratto, successivamente, un manga con arte di Chashiba Katase, che adatta la storia nei primi 6 volumi. La Shirodaira, poi, incomincia a scrivere racconti che hanno come protagonisti gli stessi personaggi, ma la loro pubblicazione è, inaspettatamente, preceduta dal riadattamento in formato manga. È del 2020 l’anime In/Spectre, tratto dal primo romanzo, coproduzione Brain’s Base e Crunchyroll, per la regia di Keiji Gotoh.

Due yōkai chiedono aiuto a Kotoko

Ma quale è la materia prima?

Kotoko Iwanaga è una ragazza non tanto speciale, quanto in una situazione unica: da piccola venne rapita dagli yōkai per diversi giorni, per poi essere ritrovata senza un occhio e senza una gamba. Da allora è in grado di comunicare con gli esseri soprannaturali e viene da loro interpellata per dirimere i conflitti che li riguardano, risolvere questioni spinose, sciogliere i misteri e gli eventi inspiegabili che spesso coinvolgono il loro e il nostro mondo. Ad assisterla, suo malgrado, troviamo Kurō Sakuragawa, anche egli umano e anche egli entrato in contatto con il soprannaturale.
Nella loro prima avventura importante dovranno affrontare Steel Lady Nanase, una leggenda metropolitana e lo spirito maligno della idol Karin Nanase. Perché sarà comparso? Quale sarà davvero il suo scopo?
In In/Spectre — tanto il manga quanto l’anime — l’arma più potente è la parola (Crunchyroll) e, a volte, la finzione nasce dentro alla finzione e si converte in realtà (manga, volume 6).

Trailer dell'anime In/Spectre

Sono approdata a In/Spectre grazie all’anime, disponibile su Crunchyroll. Rimasi subito colpita dall’ambientazione, in cui il nostro mondo si contamina con quello dei mostri e degli spettri del folklore giapponese, dalla caratterizzazione dei protagonisti, non necessariamente gradevoli, e dall’abbondante uso delle parole, che di solito sono più misurate nei media visivi. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, credo che sia evidente come la sceneggiatura sia stata tratta da un romanzo e come si sia deciso di non trasformare la parola in qualcosa di intuitivo attraverso l’immagine. Nel cartone animato le parole portano avanti l’azione come le descrizioni lo facevano nei romanzi di Zola. Questa è un’associazione mentale un po’ azzardata, ma è ciò a cui pensai mentre guardavo In/Spectre e, poi, mentre leggevo il manga.
Steel Lady Nanase

Per quanto riguarda il fumetto, l’edizione inglese è pubblicata da Kodansha USA e, attualmente, sono usciti 16 volumi. Come accennato prima, i primi 6 riadattano il romanzo originale della Shirodaira e trattano la stessa materia inclusa nel cartone animato. Io sto attualmente leggendo il volume 10 e devo ammettere che la serie mi sta davvero coinvolgendo: sia i personaggi che la storia continuano a intrigarmi. Al momento mi incuriosisce molto la sinistra cugina di Kurō, Rikka, tanto misteriosa quanto pericolosa. Per quanto riguarda i vari racconti, trovo interessante come il soprannaturale irrompa nella componente di mistero in modo spontaneo (quasi alla Hoffman, volendo fare un’altra associazione mentale azzardata). Anche nel manga la parola è uno strumento importantissimo: ha davvero senso usare l’espressione graphic novel.
Visual per la stagione 2 di In/Spectre

Purtroppo il mio giapponese non è ancora a un livello tale da potermi permettere di leggere il romanzo e le raccolte di racconti di Kyo Shirodaira, ma è anche grazie a In/Spectre che ho deciso di impegnarmi nell’apprendimento di questa lingua. Nel frattempo, mi accontento e consiglio a chi è rimasto incuriosito di dare un’occhiata all’anime, specialmente se siete stati anche voi presi dalla frenesia yōkai, che si sta diffondendo grazie ai media che si stanno affermando sul mercato negli ultimi tempi. È, per altro, attesa per ottobre 2022 la seconda serie dell’anime.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia e link:
Skyler Allen, The Most Powerful Weapons in In/Spectre are WORDS: https://www.crunchyroll.com/anime-feature/2020/02/13/the-most-powerful-weapon-in-inspectre-is-words
Anime In/Spectre su Crunchyroll: https://www.crunchyroll.com/inspectre
Kyo Shirodaira - Chashiba Katase, In/Spectre, 1-6, New York, Kodansha USA, 2016-2017

Commenti

  1. Credo che l'unico modo per sia superare i blocchi del lettore e simili sia dedicarsi all'argomento che più ci piace. Per cui avanti con l'intrattenimento giapponese!

    Sono sicura che vista la tua passione per il giapponese e il Giappone presto sarai in grado se non proprio di leggere dei romanzi in lingua originale, di toglierti comunque delle belle soddisfazioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Elisa!

      Speriamo bene perché in questo periodo mi sento un po' sopraffattta da impegni e contingenze.

      Elimina
  2. Studiare il giapponese deve essere bello. Oltretutto anche saperlo scrivere, entrare nel "mood", per non dire della pronuncia. Mi piace questo tuo progetto. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La pronuncia, soprattutto all'inizio, è piuttosto facile per un madrelingua italiano perché l'uso delle vocali è molto al simile al nostro. Con l'andare del tempo, però, entra in campo il tono che è qualcosa di più difficile da afferrare, soprattutto se non si ha una buona familiarità con la musica.

      Elimina
  3. Ma che meraviglia 😍 Endimione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non sdegni i manga dove è presente l'elemento soprannaturale e sei interessata ali yokai della tradizione giapponese, In/Spectre potrebbe catturarti.

      Elimina

Posta un commento