Dashiell Hammett, The glass key


Anni Trenta, Stati Uniti, una città del Nord-Est
Ned Beaumont è un giocatore d'azzardo e il braccio destro e amico di un politico corrotto, Paul Madvig. Le elezioni politiche si avvicinano e Madvig decide di appoggiare la candidatura del senatore Henry, allo scopo principale di ottenerne la mano della figlia, Janet. Le cose si complicano quando il figlio di Henry, Taylor, viene ucciso e tutti sembrano convincersi che il colpevole sia Madvig. Significherà la finde del politico e del suo controllo sulla città? Beaumont indaga.

Durante le scorse vacanze di Natale mi sono imbattuta nei film di Alan Ladd e Veronica Lake, due attori molto noti per i noir che girarono in coppia negli anni Quaranta. Fu così che scoprii The glass key, film del 1942 tratto dall'omonimo libro di Dashiell Hammett, pubblicato nel 1931. Hammett scrisse romanzi e racconti a tema investigativo e diventò uno dei più famosi rappresentanti del genere hardboiled, secondo il quale il crimine viene rappresentato in modo realistico, violento e descritto con occhio cinico.

The glass key è un romanzo nudo e crudo, nel senso che la voce narrante, in terza persona, si limita a osservare e indicare quello che succede, le azioni delle vari personaggi. Avete presente la teoria secondo cui è sempre meglio mostrare che raccontare i sentimenti dei protagonisti di un romanzo? Hammett lo mette in pratica all'ennesima potenza: il narratore non condivide mai i pensieri — per non parlare delle emozioni — di Ned, Paul, il senatore Henry e sua figlia. Come se non bastasse il narratore non evolve nel corso del libro. Con il procedere del romanzo, non impara a intuire qualcosa di più di Beaumont a forza di guardarlo, come avverrebbe nella realtà a forza di entrare in contatto con la stessa persona. Continua, invece, a descrivere le azioni che compie.

Veronica Lake e Alan Ladd in The glass key (da IMDb)


Lo stile di Hammett rende ambigue qualsiasi relazione e qualsiasi motivazione all'interno del romanzo. Emerge, in ogni caso, il singolare codice morale del protagonista Ned Beaumont, sempre fedele a Paul Madvig, anche quando questi gli volta le spalle. Ipotizzare che dietro al comportamento da 'gentiluomo' di Ned si nasconda anche un sentimento di amicizia nei confronti di Paul rimane un azzardo, per quanto al lettore sia data grande autonomia di decisione. Sempre per la solita mancanza di riferimenti alla dimensione introspettiva, rimane nebuloso anche il rapporto tra Janet e Ned, che si ritrovano a indagare insieme e... finiscono insieme, ma non sappiamo in quali termini esattamente.

Proprio la narrazione ridotta all'osso contribuisce a creare ancora più un alone di mistero e a rendere il romanzo particolarmente intrigante. Al contrario del film, che è un po' più ovvio e dolce nel raccontarci la storia. In generale, poi, la pellicola cinematografica si discosta dal romanzo, dipingendo Janet meno scaltra e coraggiosa, Ned meno freddo e soffiando molto più sul fuoco della loro relazione.

L'indagine investigativa, infine, è costruita bene: gli indizi sono disseminati con discrezione e c'è qualcosa di importante che non torna, né a Beaumont né al lettore. 

Seppur con qualche difficoltà, questo libro di Hammett può essere trovato in italiano, in varie edizioni, con titolo La chiave di vetro.

See you soon cyberspace cowboy... 

Bibliografia e URL:
Dashiell Hammett, The glass key, London, Orion, 2002
L'immagine di Veronica Lake e Alan Ladd si trova su IMDb, qui: http://www.imdb.com/title/tt0034798/mediaviewer/rm1186122752 

Commenti

  1. Ludo sei tornata!!!!!
    Che bello sentirti nuovamente carica di idee e con questo nuovo consiglio!! Onestamente non conoscevo il romanzo, anche se conosco bene Hammett (perchè lo trovo un'autore decisamente capace), ma la trama mi ispira parecchio quindi credo proprio che lo cercherò per leggerlo, anche in originale...
    Ancora ben tornata ;) ;)
    Un abbraccio
    Endi

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  2. @Endi Ci sto riprovando. Speriamo bene. Grazie per essere passata.

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  3. Bentornata!! Che bello!!!!!
    Mi hai incuriosito un sacco con questo libro...come sempre

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  4. @Elisa Grazie, Elisa. Ci provo a tornare, ci provo.

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